Sulla base delle cose fino ad ora dette, si può procedere alla classificazione dei beni, basandoci sui fattori esposti nei prossimi paragrafi.
La scarsità nella classificazione dei beni
La scarsità: si può distinguere tra beni economici che sono scarsi, rispetto agli obiettivi, e quelli liberi o sovreabbondanti, trova un riscontro, in un’economia monetaria, nell’esistenza o non esistenza del prezzo. Perchè? L’economia di mercato serve a definire un prezzo che si deve sostenere per acquisire i beni scarsi. I beni liberi (sasso del giardino che non so come usare,che rappresenta un prezzo negativo perchè dovrò pagare qualcun’altro per toglierli) hanno un prezzo pari a zero.
Il ruolo dei fattori produttivi nella classificazione dei beni
Sulla base della destinazione dei beni possiamo distinguere beni di consumo che servono a soddisfare un bisogno. Quando parliamo di consumo pensiamo ai bisogni personali (mangiare, vestirsi, ecc). Oppure si tratta di beni destinati alla produzione, destinati a essere impiegati in un processo produttivo e in quel caso prendono il nome di fattori produttivi o agenti della produzione.
La differenza fra input e output
In base alla attività di produzione in senso stretto, distinguiamo tra input e output. Input bene che entra in un certo prcesso. Output bene che esce da un certo processo.
La differenza fra risorse originarie e risorse derivate
Dal punto di vista dell’origine dei beni, si distingue tra risorse originarie e derivate. Le originarie sono quelle che esistono dall’origine (Ad esempio la terra di un campo o la sabbia del mare) non ancora oggetto di trasformazione.
Le categorie di input: terra, capitale, lavoro
Ultima divisione è quella relativa alle categorie di input, tre grandi categorie: la prima è quella delle risorse originarie (TERRA), la seconda è quella del CAPITALE (distinto a sua volta in capitale fisso ovvero beni utilizzabili in più cicli produttivi e capitale circolante ovvero beni ad uso singolo), la terza è quella del LAVORO, servizio produttivo reso dall’uomo.
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