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Nel grafico è possibile osservare le curve del costo medio, del costo marginale, le curve del prezzo e le curve del ricavo marginale all’interno di un regime di monopolio. (Immagine da Wikipedia)

Che cos’è il monopolio?

In microeconomia si intende monopolio quella conformazione del mercato tale per cui esista un unico venditore il quale metta a disposizione del mercato un bene privo di stretti sostituti.

L’elasticità della curva di domanda all’interno di un mercato perfetto e all’interno di un monopolio: differenze

All’interno di un monopolio l’elasticità della curva di domanda è molto rigida, a differenza di quanto avviene nelle conformazioni di mercato più concorrenziali. Sarebbe bene ricordare inoltre che a differenza del monopolio, all’interno di un mercato in concorrenza perfetta la curva di domanda tende a essere orizzontale, quindi l’elasticità della curva di domanda nel mercato a concorrenza perfetta tende ad essere infinita. Come potrete facilmente notare osservando i grafici dei mercati in monopolio, la curva della domanda in questo tipo di contesto è inclinata in maniera negativa e l’elasticità presenta un valore rigido, tendente alla chiusura.

– Il monopolio non presenta alcuna curva di offerta.

Qual’è la condizione di massimo profitto nel monopolio? La condizione di ottimo è tale per cui i costi marginali = ricavi marginali

Condizione di ottimo: MC = MR

(Rispettivamente l’incrocio delle rette Cm e R’)

Nel grafico di sopra potrete notare quindi che il punto in cui le curve di costo marginale e ricavo marginale si intersecano è D, mentre P è il prezzo che il monopolista ha intenzione di impiegare per poter massimizzare per la rispettiva quantità q* di beni il suo profitto.

Il punto in cui la quantità ottimale venduta del monopolista si interseca con la curva del costo medio (nel grafico di sopra è il punto E) indica il costo medio di produzione (il punto C, che nel grafico di sopra potete trovare nelle ordinate).

  • Il ricavo totale (PxQ) è pari all’area del rettangolo OPaq* (Vedi grafico sopra)
  • La superficie che indica i costi totali evidenziata dal grafico sarà quindi OCEq*, pertanto l’area di costo totale è pari all’area del rettangolo OCEq* (vedi grafico sopra)

L’area di ricavo totale è data invece dalla differenza fra le aree di ricavo totale e di costo totale (nel grafico del monopolio sopra  OPaq* – OCEq*)

Nel grafico sul monopolio sottostante invece è possibile osservare l’area corrispondente al surplus del consumatore e l’area indicante la perdita secca.

 

 

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Osservando questo secondo grafico del monopolio possiamo riconoscere rispettivamente il surplus del produttore, il surplus del consumatore e la perdita secca (“deadweight loss”). In ordinata (y) abbiamo il prezzo del bene venduto e in ascissa (x) abbiamo la quantità di prodotto venduto. (Immagine da Wikipedia)

Nel monopolio, il ricavo marginale del produttore è minore rispetto al prezzo.

All’interno del monopolio maggiore è la rigidità della curva della domanda, maggiore è la differenza tra il ricavo marginale e il prezzo.

A questo proposito, al monopolista è proficuo muoversi all’inteno del tratto elastico della curva di domanda evitando le situazioni in cui, tendendo la domanda verso infinito, il prezzo coincida con il ricavo marginale.

La perdita di ricchezza nel monopolio

Il monopolio determina una perdita di ricchezza, che penalizza il surplus del consumatore e del monopolista; questa perdita secca determina una minore efficenza (intesa come insieme totale dei guadagni derivanti dal commercio nel suo complesso) del modello monopolista rispetto a quello possibile in mercato a concorrenza perfetta.

La mancanza di una concorrenza infine può determinare un minore tasso di innovazione per i monopolisti, che non sono spinti dalla presenza di concorrenti a migliorare le proprie linee di efficenza.

Quali sono le cause più frequenti del comparire di un monopolio?

1) La presenza di economie di scala, ovvero economie dove sia in essere una relazione fra l’aumento della scala di produzione e una conseguente diminuzione del costo per unità di prodotto.

2) Il controllo diretto sulle materie prime usate per la produzione del bene;

3) L’esistenza di economie di rete: si tratta di quei mercati nei quali un bene aumenti il proprio valore maggiormente tanto sia il numero dei suoi utilizzatori.

4) L’esistenza di brevetti e barriere di tipo legale: è un importante fattore per la nascita di monopoli, in particolare i brevetti permettendo lo sfruttamento del brevetto solo dal proprio possessore per un periodo limitato di tempo perfette l’avvio di importanti investimenti nella ricerca e nell’innovazione, permettendo così uno sviluppo, che ha comunque un costo sociale a causa del completo sfruttamento dei benefici del brevetto da parte di un unico operatore. Le licenze e le barriere di tipo legale sono comunemente limitate a particolari attività, sulle quali lo stato o l’ente incaricato intende porre dei limiti o su cui ha intenzione di operare un certo controllo.

Il mark-up nel monopolio

Formula del mark-up:

(Prezzo – Costo marginale) / Prezzo

potremmo quindi dire, semplificando, che il mark-up è pari a (1/elasticità).

La formula del Mark-up è un indice utilizzato nel modello del monopolio per conoscere il grado di possibilità del monopolista di aumentare il prezzo di vendita a discapito del costo marginale.


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