Appunti note

Testo versione in latino “La battaglia di Maratona”

Persarum rex Darius ingentem classem et innumerabiles copias peditum et equitum comparavit ut Graeciam omnem in suam potestatem redigeret. Datis et Artaphernes, praefecti regis, cum classe ad Euboeam insulam appulerunt, celeri incursione Eretriam oppidum occupaverunt et omnes incolas in Asiam ad regem captivos miserunt. Inde ad Atticam alacri itinere accesserunt et pedestres copias in campum apud Marthona deduxerunt. Athenienses, ubi triste Eretriensium excidium cognoverunt,Phidippidem, velocem cursorem, lacedemonem miserunt ut imminens periculum nuntiaret et celere auxilium peteret. Interim imperium Miltiadi, acri et forti viro, commiserunt. Nulla civitas Graeciae auxilium Atheniensibus misit, praeter Plateenses. Sgaci et prudenti consilio Miltiadis Athenienses copias suas ex urbe eduxerunt et, non in campestri regione, sed in angustiis silvestrium locorum castra posuerunt. Ibi postridie proelium pedestre commiserunt et acri et strenua virtute decemplicem hostium numerum profligaverunt.

Testo tradotto in italiano della versione “La battaglia di Maratona”

Dario, re dei persiani, allestì una grande flotta e un innumerevole esercito di fanti e cavalieri per ridurre in suo potere tutta la Grecia. Dati e Artaferne, prefetti del re, sbarcarono con la flotta sull’isola di Eubea, con una veloce incursione occuparono la città Eritrea e inviarono tutti gli abitanti prigionieri in Asia al re. Da lì con marcia spedita arrivarono in Attica, e condussero le truppe di fanteria in un campo presso Maratona. Gli ateniesi allorchè seppero il triste sterminio degli Eritrei, inviarono Filippide, veloce corridore, a Sparta perchè comunicasse  l’imminente pericolo e chiedesse un veloce aiuto. Affidarono il comando supremo a Miliziade, uomo vigoroso e forte. Nessuna città della Grecia inviò aiuto agli Ateniesi, eccetto i Platesi. Gli Ateniesi con il sagace e prudente consiglio di Miliziade condussero fuori dalla città le loro truppe ed eressero l’accampamento non in un luogo di pianura, ma nell’angustia dei luoghi boscosi. Lì il giorno dopo fecero combattere una battaglia terrestre e con strenuo ed energetico forza distrussero il numero dieci volte maggiore di nemici.


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