“Poesia su Castelsardo” di Enrico Costa (dedicata a Matteo Pisano) del 1895
Su l’erta roccia, che superba sfida
l’ira del mar, mostra il Castel dei Doria
Gli aperti fianchi. Aspro sentir vi guida,
Sacro a le capre ed a l’antica storia.
Or genovese, or d’Aragona, or sardo,
Cangiò di nome col cangiar padrone;
Fama di forle egli ebbe – or l’infingardo
Vantar non può che il cittadin blasone.
Inespugnabil Rocca un dì al nemico,
Sede ai Vescovi, e carcere ai birboni,
Glorie molte contò nel tempo antico:
Ma i Castellani, al verde ormai ridotti,
Vivon di bizze, e non si mostran buoni
Come i lor pesci e come i lor biscotti.