Schemi su Alessandro Manzoni

Il raziocinio è un lume che uno può accendere, quando vuole obbligar gli altri a vedere, e può soffiarci sopra, quando non vuol più veder lui. – Alessandro Manzoni

Abbiamo raggruppato tramite questo articolo le principali mappe concettuali presenti riguardanti la figura di Alessandro Manzoni (7 marzo 1785 – Milano, 22 maggio 1873).

Elenco mappe concettuali su Alessandro Manzoni

In questo sito è presente una sola mappa concettuale sullo scrittore, poeta, drammaturgo e politico Alessandro Manzoni, con annesse le opere ed il pensiero dell’intellettuale.

Mappa concettuale su Alessandro Manzoni

Mappa concettuale sulla storia della colonna infame di Alessandro Manzoni

Schema su Alessandro Manzoni

  • Nasce a Milano nel 1785;
  • Prima neoclassico, diventa poi un esponente fra i maggiori del romanticismo italiano;
  • Suo nonno è Cesare Beccaria (1738 – 1794), illuminista, autore di “Dei delitti e delle pene”;
  • Prima anticlericale, si converte poi al cattolicesimo, conversione favorita dal matrimonio con Enrichetta Blondel;
  • Concezione della provvidenza e della fiducia nella volontà di Dio;
  • Inni Sacri (componimenti di carattere religioso composti fra il 1812 ed 1822);
  • Odi: “Marzo 1821” (pubblicata nel 1848, dedicata ai moti carbonari piemontesi del 1821); “Il cinque maggio” (pubblicata nel 1821 rivolta verso la morte di Napoleone);
  • “Il Conte di Carmagnola”: tragedia composta fra il 1816 ed il 1819, pubblicata nel gennaio 1820:
  • “Adelchi”: tragedia pubblicata nel 1822;
  • Una prima scrittura dell’opera “I promessi sposi” avvenne quando Manzoni scrisse nel 1821 l’opera “Fermo e Lucia”, lasciandola non pubblicata; la prima edizione originale del romanzo storico (ambientato in Lombardia) “I promessi sposi” sarà invece ufficialmente pubblicata nel 1827 per la prima volta. Saranno poi pubblicate altre revisioni del romanzo nel 1840 e nel 1842.
  • Scrive nel 1840 un saggio storico, intitolato “Storia della colonna infame”: a Milano, durante la peste del 1630, si tiene un processo contro due presunti untori (il commissario di sanità Guglielmo Piazza ed il barbiere Gian Giacomo Mora), “visti” spargere sostanze “misteriose” da Caterina Rosa, una popolana. Vengono condannati a morte con il supplizio della ruota e con la distruzione della bottega (e casa) di Gian Giacomo Mora. Sulle macerie della casa viene eretta una colonna, detta “colonna infame” a riocordo dell’avvenimento; la colonna infame sarà demolita nel 1778, perché ritenuta segno dell’ingiustizia dei giudici, e non del presunto fatto criminoso degli untori. Inizialmente la “Storia della colonna infame” doveva essere una parte interna dei “Promessi sposi”, all’interno del V capitolo del IV tomo, ma divenne poi un’opera a parte, perché ritenuta una deviazione troppo lunga dalla storia. Viene sottolineato l’errore dei giudici ed il correlato abuso di potere, analisi del pensiero collettivo e della responsabilità singola dell’individuo. Fonte delle informazioni per questo saggio fu l’opera “De peste Mediolani quae fuit anno 1630” di Giuseppe Ripamonti; critiche all’opera furono mosse da Benedetto Croce e da Fausto Nicolini, che accusa Manzoni di antistoricismo.
  • Verrà nominato senatore del Regno d’Italia nel 1861, sarà un sostenitore della politica anti-austriaca;
  • Muore a Milano il 22 maggio 1873;

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