Ciliegio in fiore a Monteclaro Cagliari

Testo latino del De Bello Gallico originale:

Tertium est genus eorum qui uri appellantur. Hi sunt magnitudine paulo infra elephantos, specie et colore et figura tauri. Magna vis est eorum et magna velocitas; neque homini neque ferae, quam conspexerunt, parcunt. Hos studiose foveis captos interficiunt. Hoc se labore durant adulescentes atque hoc genere venationis exercent, et qui plurimos ex his interfecerunt, relatis in publicum cornibus quae sint testimonio, magnam ferunt laudem. Sed adsuescere ad homines et mansuefieri ne parvuli quidem excepti possunt. Amplitudo cornuum et figura et species multum a nostrorum boum cornibus differt. Haec studiose conquisita ab labris argento circumcludunt atque in amplissimis epulis pro poculis utuntur.

Traduzione in italiano:

La terza specie di loro (degli animali) è composta da quelli che sono chiamati uri. Questi sono poco inferiori di grandezza dagli elefanti, uguali ai tori di aspetto, di colore e di figura. Hanno grande forza e molta velocità; e non risparmiano né uomini né bestie che hanno avvistato. Questi (gli uomini) li uccidono con buche scavate apposta. I giovani si abituano a questo lavoro e si esercitano a questo genere di venazioni, e quelli che ne hanno ucciso molti, portate le corna in pubblico che siano da testimonianza, ricevono grande lode. Ma non possono abituarsi agli uomini e essere addomesticati, neppure presi da piccoli. L’ampiezza delle corna e la figura e la specie differiscono molto da quelle dei nostri buoi. Queste, ricercate con cura, le cercano d’argento all’orlo e nei ricchissimi banchetti si usano come coppe.