Michelangelo Caetani Cross Section of Hell 1855 Cornell CUL PJM 1071 04

Per Dante l’inferno era un posto concreto, non spirituale; ma in quale regione del mondo il poeta aveva scelto di collocare il terribile luogo? Da dove si poteva accedere all’inferno secondo Dante Alighieri?

Le conoscenze geografiche di Dante si fermavano alle colonne d’Ercole a ovest, a est il Gange; a nord la Scozia e i territori scandinavi, a sud il cuore dell’Africa.

Per Dante il mondo era diviso in due emisferi: il nord (dove c’erano le terre e il mediterraneo) ed il sud (dove non c’era niente).

Nell’emisfero sud, nell’ideologia medioevale, doveva essere caduto il diavolo, a seguito dello scontro tra gli angeli di Dio e gli angeli ribelli; le terre, venute a contatto con il diavolo, inorridite, si ritrassero nell’emisfero nord; Lucifero cade in mare e arriva al centro della Terra; l’unica terra che rimane è il purgatorio, più che altro una montagna; intorno alla Terra ci sono i cieli, che sono concentrici e uno circonda l’altro, fatti di puro cristallino: l’uomo medioevale fa coincidere la fede con la conoscenza e Dante pose l’inferno proprio sotto Gerusalemme, che secondo lui è al centro del mediterraneo (in realtà è più a est).

L’inferno è un altro mondo, con i suoi boschi, le sue pianure, i suoi fiumi (Acheronte, Stige, Plegetonde, Cocito), torri, riproduce contrada Fiorentina, è popolato non solo da dannati, ma anche da diavoli e mostri.

L’inferno è un cono rovesciato, come potete anche vedere dallo schema dell’inferno dantesco pubblicato di sopra.


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