Questo testo è solo un estratto dall’intera storia di Beowulf.
Parla della battaglia tra il mostro Grendel e l’eroe Beowulf.
Testo in inglese di Beowulf contro Grendel
[…] The iron-braced door
turned on its hinge when his hands touched it.
Then his rage boiled over, he ripped open
the mouth of the building, maddening for blood,
pacing the length of the patterned floor
with his loathsome tread, while a baleful light,
flame more than light, flared from his eyes.
He saw many men in the mansion, sleeping,
A ranked company of kinsmen and warriors
quartered together. And his glee was demonic,
picturing the mayhem: before morning
he would rip life from limb and devour them,
feed on their flesh; but his fate that night
was due to change, his days of ravening
had come to an end.
Mighty and canny,
Hygelac’s kinsman was keenly watching
for the first move the monster would make.
Nor did the creature keep him waiting
but struck suddenly and started in;
he grabbed and mauled a man on his bench,
bit into his bone-lapping, bolted down his blood
and gorged on him in lumps, leaving the body
utterly lifeless, eaten up
hand and foot. Venturing closer,
his talon was raised to attack Beowulf
where he lay on the bed, he was bearing in
with open claw when the alert hero’s
comeback and armlock forestalled him utterly.
The captain of evil discovered himself
In a handgrip harder than anything
he had ever encountered in any man
on the face of the earth. Every bone in his body
quailed and recoiled, but he could not escape.
He was desperate to flee to his den and hide
with the devil’s litter, for in all his days
he had never clamped or cornered like this.
Then Hygelac’s trusty retainer recalled
his bedtime speech, sprang to his feet
and got a firm hold. Fingers were bursting,
the monster back-tracking, the man overpowering.
The dread of the land was desperate to escape,
to take a roundabout round and the flee
to his lair in the fens. The latching power
in his fingers weakened; it was the worst trip
the terror-monger had taken to Heorot.
Traduzione in italiano di Beowulf contro Grendel
[…] La porta, rinforzata dal ferro,
girò i cardini quando le sue mani la toccarono.
Poi la sua rabbia ribollì, si aprì
la bocca dell’edificio, esasperando il sangue,
stimolazione della lunghezza del pavimento modellato,
con il suo ripugnante passo, mentre una luce malevola,
fiamma più che luce, divampava nei suoi occhi.
(Grendel) Lui osservò molti uomini nella dimora che dormivano,
una compagnia di alto grado di parenti e guerrieri
messi insieme. E la sua gioia era demoniaca,
immaginando il caos: prima del mattino
avrebbe strappato la vita dagli arti e li avrebbe divorati,
nutrendosi della loro carne; ma il suo destino quella notte
doveva cambiare, i suoi giorni di ingordigia
erano finiti.
Possente e astuto,
Il parente di Hygelac stava osservando attentamente
la prima mossa che il mostro avrebbe fatto.
Né la creatura (Beowulf) lo fece aspettare
ma colpì all’improvviso e cominciò un balzo;
afferrando e sbranando un uomo sulla sua panca,
azzannando fino alle ossa la carne, strafogando il suo sangue,
fece banchetto dei suoi pezzi,
azzannò la carne sino alle ossa, trangugiò il suo sangue
e lo divorò a pezzi, lasciando il corpo
completamente senza vita, consumando del tutto
mani e piedi.
Avventurarsi più vicino,
il suo artiglio si alzò per attaccare Beowulf,
che giaceva sul letto; lui stava avvicinandosi,
con un artiglio alzato in alto, quando la reazione e la
presa dell’eroe, che era sveglio, lo immobilizzarono del tutto.
Il capitano del male si trovò
in una presa, più forte di qualsiasi cosa
che avesse mai incontrato ogni uomo
sulla faccia della terra. Ogni osso del suo corpo
si indebolì e si ritrasse, ma lui non poteva scappare.
Cercava, in maniera disperata, di scappare nella sua tana e di nascondersi,
con i figli del diavolo, perché in tutti i suoi giorni
non era mai stato bloccato o fermato in questo modo.
Quindi il fidato tifoso di Hygelac ricordò
il suo discorso al momento di andare a dormire, balzò in piedi
e tenne la presa stretta. Le dita stavano scoppiando,
il mostro arretrava, l’uomo stava vincendo.
Il terrore della terra (il mostro) era alla disperata ricerca di dove scappare,
prendere una scorciatoia e fuggire
alla sua tana nelle paludi. Il potere di aggancio
nelle sue dita divenne più debole; era stato il viaggio peggiore
che il mercante di terrore avesse fatto a Heorot.
“Beowulf” è un poema epico scritto da un autore sconosciuto in una variante sassone occidentale dell’antico inglese. Anche se non è possibile dire con certezza la data in cui venne scritto “Beowulf”, si ritiene probabile che il poema sia stato composto intorno al VIII secolo.
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