“Paris at night” è una celebre poesia di Jacques Prévert (4 febbraio 1900 – 11 aprile 1977).
Analisi della poesia “Paris at night” di Jacques Prévert
All’inizio della poesia vengono chiamati nella mente del lettore 3 fiammiferi, che vengono accesi l’uno successivamente all’altro, durante la notte.
Abbiamo quindi nella prima fase l’intera descrizione della scena, con tanto di complemento oggetto, soggetto, luogo e predicato verbale: immaginare la scena è semplice e veloce, come d’altronde è sempre stato nelle poesie surrealiste di Jacques Prévert.
Continuando la lettura la scena si sposta verso i fiammiferi: il primo fiammifero viene acceso per osservare un volto, il secondo e il terzo per vedere due parti diverse del viso.
Dopo, subentra un ribaltamento della scena: entra in gioco l’oscurità, chiamata in causa perché capace di far scaturire il ricordo nel soggetto che parla del viso e delle sue parti appena viste, durante un abbraccio.
A una prima lettura potrebbe sembrare una semplice poesia d’amore scritta per un’amante di Prévert.
In realtà è probabile che l’autore abbia voluto dedicare la poesia alla città di Parigi, immaginata come se fosse una donna.
O forse, chissà, ad una particolare situazione svoltasi durante la sua permanenza a Parigi, la notte.
Notiamo, come spesso accade nelle poesie di Prévert, uno scostamento dal particolare al generale, dallo specifico, alla focalizzazione su di un singolo elemento, sino al ritorno verso uno spazio generale più ampio, soggettivo.