CAMICETTE BIANCHE
Oltre l’8 marzo
Ester Rizzo, Navarra, 2014, pagg. 112, euro 8,50
L’autrice, in questo esauriente e dettagliato libretto, vuole riportare a memoria un tragico evento
accaduto a New York nel marzo 1911, in una fabbrica dove persero la vita 129 donne e 17 uomini,
operaie e operai emigrati dalla Russia (il gruppo più numeroso), Italia, Austria, Romania, Ungheria,
Giamaica. I proprietari della fabbrica, due immigrati russi, avevano fatto fortuna producendo, a
basso costo, delle graziose camicette bianche con il lavoro di più di 500 operaie. Ma un sabato
pomeriggio, poco prima dell’uscita, scoppiò un incendio che si propagò rapidamente in tutti i locali
e sulle scale, intrappolando le sfortunate lavoratrici anche a causa delle porte di uscita chiuse a
chiave. Viene descritta la terribile scena delle operaie alla ricerca di vie di scampo, molte morirono
bruciate e furono poi identificate dai familiari da piccoli particolari risparmiati dal fuoco; altre
preferirono gettarsi nel vuoto dalle alte finestre, (non c’è bisogno di immaginare perché nel 2001,
dopo l’attacco alle Torri Gemelle, abbiamo visto con orrore in diretta la stessa situazione). L’autrice
si è procurata i nomi delle vittime italiane e ha cercato notizie sulle loro origini, sulle famiglie, sui
discendenti, recandosi di persona nei luoghi di provenienza per ridare dignità e far conoscere il loro
sacrificio che, anche se lontano nel tempo, non deve essere dimenticato. Un lavoro lodevole. Le
norme di sicurezza sui luoghi di lavoro furono poi una lenta conquista successiva grazie ad altre
donne che ottennero nuove leggi: la solidarietà femminile in questo caso fu determinante perché
vide fianco a fianco lottare con coraggio appartenenti a ogni ceto sociale.
Annamaria Cordano