Definizione di vigilanza prudenziale
La vigilanza prudenziale (“prudential supervision”) è una metodologia di regole finanziarie, introdotta a partire, all’incirca, dalla fine degli anni ottanta del millenovecento, per mezzo del comitato di Basilea e più specificatamente tramite l’accordo di Basilea del 1988.
Per mezzo della regolamentazione prudenziale è possibile, per le imprese operanti nel settore finanziario, diminuire una parte dei rischi, operando l’impiego di ristrettive regole legate da rispettare riguardanti i requisiti patrimoniali, l’obbligo di limitare l’esposizione finanziaria in grandi concentrazioni, degli specifici requisiti di liquidità e l’imposizione di processi per la supervisione delle operazioni. L’utilizzo della regolamentazione prudenziale permetterebbe una migliore resistenza agli shock finanziari e agli stress test, contemplando regole che vadano a intaccare mediante la loro applicazione anche le politiche di regolamentazione macroprudenziale e di regolamentazione microprudenziale.
Fra le altre regole, la possibilità di detenere una certa disponibilità di mezzi propri, in maniera adeguata rispetto alle dimensioni dell’operatività, è un presidio che può ritenersi capace di diminuire in una certa misura l’insieme dei rischi connaturati allo svolgimento dell’attività bancaria.
La viglanza prudenziale conduce verso l’implementazione di:
- Livelli minimi di patrimonio
- Coefficienti patrimoniali minimi obbligatori
Vengono pertanto seguite regole operanti verso:
- L’adeguatezza patrimoniale;
- Il contenimento del rischio;
- L’identificazione e rispetto delle partecipazioni detenibili per legge;
- L’ insieme di controlli di tipo interno;
- L’insieme di controlli di tipo esterno.
A cosa serve la vigilanza prudenziale?
L’obiettivo della vigilanza prudenziale è quello di mantenere e conservare la stabilità, evitando tuttavia di limitare eccessivamente l’autonomia degli operatori.
Definizione di patrimonio di vigilanza
Il patrimonio di viglianza viene definito come la somma di patrimonio di base e di patrimonio supplementare.
Definizione di patrimonio di base
Il patrimonio di base a sua volta è costituito dal capitale versato, dalle riserve, dal fondo rischi bancari generali, dagli altri strumenti di capitale.
Definizione di patrimonio supplementare
Il patrimonio supplementare infine è costituito dalle riserve di rivalutazione, sommate al fondo rischi su crediti al netto degli elementi negativi, sommate dalle plusvalenze o minusvalenze (positive e negative) sulle partecipazioni, ai prestiti subordinati e agli strumenti ibridi di patrimonializzazione.