Stesicoro, che in greco antico era chiamato “Στησίχορος” (letto “Stesichoros”), fu un poeta greco dell’Antica Grecia.
Stesicoro nacque intorno al 630 a.C. nelle colonie greche delle Magna Grecia, in sud Italia, probabilmente a Himera o Metauros, morendo verso il 555 a.C. a Catania, dove si presume fosse presente anche un ampio sepolcro di pianta ottagonale dedicato a lui.
La vita di Stesicoro
Durante la sua vita, a parte l’opera poetica, Stesicoro si adoperò come oppositore politico del tiranno di Agrigento (allora chiamata Akragas), Falaride. Sempre contro Falaride scriverà la sua “Favola del cavallo e del cervo”, una storia riguardante il conflitto fra un cervo e un cavallo: il cavallo per battere il cervo chiese aiuto all’uomo, arrivando così a cacciarlo, ma venne poco dopo schiavizzato dall’uomo; la metafora politica che andava a intaccare negativamente Falaride era il paragone fra l’aiuto che Falaride aveva promesso agli himeresi per combattere i Selinuntini: secondo Stesicoro infatti Falaride avrebbe poi reso suoi servi gli abitanti di Himera appena possibile. Stesicoro aveva probabilmente ragione, in quanto proprio Falaride, entrando nella città, costrinse Stesicoro stesso a fuggire, il quale finì con il rifugiarsi presso Catania, dove morirà a causa di un brigante, chiamato Nicànore.
La poetica e il pensiero di Stesicoro
Stesicoro, anche se nella sua vita si occupò evidentemente anche di politica, era principalmente un poeta citaredo, ovvero un artista che accompagnava i suoi componimenti alla musica della cetra (o da quella della lira), cantandoli.
La produzione di Stesicoro, che arriva a 26 libri (dei quali ci rimangono più che altro frammenti o solamente qualche titolo), ebbe come merito, fra gli altri, quello di prendere distanza dalla melica corale del tempo, discostandosi da Alcmane, e arrivando a sostituire la composizione monostrofica (tipica appunto di Alcmane) con una “triade strofica”, formata da gruppi di strofe, antistrofe e dall’epòdo.
Notevole poi è la varietà dei temi affrontati dal poeta, che passano dalla poesia pastorale, alla poesia epica, per arrivare infine a quella erotica; sappiamo inoltre da alcuni frammenti che scrisse probabilmente alcuni componimenti su Ercole e su Edipo; interessante poi è la versione differente riguardante le vicende di Troia, per cui Stesicoro ipotizzò che di Elena sarebbe giunto a Troia stessa il solo fantasma e non lei.
Le opere principali scritte da Stesicoro sono:
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