San Giovanni d'acri poesia

San Giovanni d’Acri

La rocca antica
che mira l’orizzonte
d’oriente,

cadde e risorse
or nella culla del vangelo
or nella fede del corano,
ma l’un e l’altra parte
a uno stesso fio
giunse.
Del cristiano si fe’ oltraggio
del saraceno alto lamento
quando col ferro alla mano
e Cristo nel cor
non trovò scampo l’odiato
barbuto.
le mura piangono
la vista del mar si fa cupa
onde giace la virtù
perduta
crociato e islamico
ambedue alla pugna
cechi. non ve piu bene
che separi gli armenti.
Al sonio delle frecce
allo scoccare del arco,
alle grida confuse
al vagito di fanciulli,
ove è la gloria?
È questa la vera fede?
Ora la polvere han calpestato
due lignaggi ne sa quando
la madre terra ancor piangere
dovrà!
Un grido di dolore
alto si leva, morde, tormenta,
acuto, da quando le vergine e
auree furon negate.
Ai falsi profeti alle false
dottrine, voi fate rapine
dell’umano spirito.
S’incupisce il ciel di plumbeo
coltre, al suol sparte
le troncate gole
che sembran
le foglie dal vento agitate.
Fu vera l’ardua impresa?
Né Roma né la Mecca
son padrone di tanta amarezza,
signore, altissimo,
a te il giudizio
han versato sangue e
pregato, scoppiano
d’orgoglio dell’orrendo
fatto, in mome tuo!
Sei poca e misera cosa
questo è il duro nodo
della povertà della arroganza
che mai sazia
sempre intigne
nella più bassa
natura, ove sei in sudditanza.
Il primo mobile
che mira e e governa
il bel pianeta,
irraggia il suo amore,
e mai si piega
ma per i valli
di sangue asperti
fa che cali una veloce sera
che la vergogna
a umiltà ti pieghi,
ongordo divorator
di vita al par della tua
che non ve riga
a sanar tal ferita
né Gabriel incita
e guida l’armata che offende
il bel giglio, il primo lampo che
di sé l’universo imbeve.


Autore della poesia: Corrado Cioci


Commento dell’autore

Nel 1191 i crociati conquistano San Giovanni d’Acri in

mano ai mussulmani causando dopo la resa

la strage dei medesimi


Notizie storiche sulla conquista di San Giovanni d’Acri

L’assedio di Acri fu il primo significativo contrattacco del re di Gerusalemme Guido di Lusignano alle perdite subite dal regno a Saladino, capo dei musulmani in Siria ed Egitto e formò parte di quella che in seguito divenne nota come la “terza crociata”.

L’assedio durò dall’agosto del 1189 fino al luglio del 1191, periodo in cui la posizione costiera della città metteva in difficoltà l’intenzione di far capitolare la città da parte dei crociati: fu anche l’evento più distruttivo dell’intero periodo delle crociate per la classe dirigente cristiana d’oriente.

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