Albero al tramonto a Cagliari 1480x833 infonotizia


Nella lettera del 15 maggio 1871 Rimbaud sviluppa la sua teoria del poeta veggente incarnando appieno l’estetica simbolista. La lettere comincia con una contestualizzazione storia ben precisa, in quanto il poeta proclama l’età greca come unica epoca in cui è avvenuta la sintesi del linguaggio poetico con la musica e la recitazione. A partire dal medioevo la poesia è decaduta, per poi riprendersi con i romantici e Baudelaire. Ad esso nulla si può rimproverare se non l’aver usato una forma troppo classica ( e sarà lo stesso “errore” in cui ricade anche il primo Rimbaud).

Secondo Rimbaud la poesia deve mirare alla ricerca dell’assoluto, quindi dobbiamo spogliaci di tutte quelle contingenze adagiate sul nostro io. Di fatto è il processo del déréglement che annulla l’io storico attingendo all’io puro.

Rimbaud dice che arriviamo ad essere delle nuove persone, dotate di una nuova consapevolezza e di un nuovo sguardo sul mondo e su noi stessi ( il tutto è sintetizzato nella bellissima formula “ je est un autre”).

A questo punto possiamo attingere all’assoluto e, una volta colto, le strade che si aprono sotto ai nostri occhi sono due: – la follia, il venir meno, il cedimento di fronte ad un’esperienza così incunnue e nuovel ( sconosciuta e nuova) – il problema del riportare all’uomo quanto compreso ( trouve une langue). la lingua del veggente deve essere sintetica e deve far riferimento alle corrispondenze universali e oggettive riscontrate da Baudelaire ( quindi deve far uso della sinestesia e del linguaggio analogico).

La sua estetica venne applicata per la prima volta nella poesia ” le batteau ivre“, in cui si narra di un battello, allegoria dell’uomo, che viene distrutto da una tempesta ( dérèglement) e, privo delle contingenze storiche, ha la capacità di vedere il mondo con un occhio nuovo. Una volta apertosi alle visioni assolute e sovrannaturali desidera ritornare nei confini del limite e del noto, perché percepisce di esse vicino alla follia. La forma metrica di questa poesia  è classica, proprio perché ci vuole un passaggio interiore più profondo e maggiore esperienza prima di arrivare allo sperimentalismo.

Rimbaud iniziò e smise di scrivere  molto giovane, proprio perché non fu in grado di reggere il peso dell’ absolu e dell’innocue.

Di lui si ricordano le illuminations e lo stupendo petit poeme en prose ” Une saison en enfer” in cui così sintetizza la sua poetica :

L’automne, déjà ! – Mais pourquoi regretter un éternel soleil, si nous sommes engagés à la découverte de la clarté divine, – loin des gens qui meurent sur les saisons. L’automne. Notre barque élevée dans les brumes immobiles tourne vers le port de la misère, la cité énorme au ciel taché de feu et de boue. […] Enfin, je demanderai pardon pour m’être nourri de mensonge. – ADIEU 


Autore dell’articolo: Ary93msc