Poesia sul porto

In passato le acque terrestri erano più acide di quelle odierne, a causa dell’alto contenuto di ammoniaca e zolfo degassato assieme al vapore acqueo; anche l’atmosfera terrestre era piuttosto diversa durante le prime ere geologiche: la CO2 (l’anidride carbonica) era più alta rispetto a quella presente nell’attuale atmosfera, tanto da assomigliare più a quella di Venere che a quella attuale. Un’altra differenza era la mancanza di rocce carbonatiche, derivanti dalla riduzione graduale di CO2 contenuta nell’atmosfera, unito all’aumento del pH, all’incirca 2 miliardi di anni fa.

Il motivo per cui la CO2 iniziò a diminuire così tanto nel corso dei millenni fu il suo utilizzo come reagente all’interno del procedimento fotosintetico delle piante, fatto che comportà un aumento di O2 (ossigeno) nell’atmosfera del pianeta.

Questi fattori andranno a incidere pesantemente la tipologia di sali presenti nelle acque dei mari terrestri.

I sali disciolti nell’acqua di mare

I sali che andranno a depositarsi nell’acqua marina sono rispettivamente:

  • CaCO3 (carbonato di calcio) con la prima evaporazione
  • CaCO4 con la seconda evaporazione
  • NaCl (cloruro di sodio) con la terza evaporazione
  • K (potassio) e Mg (magnesio) con la quarta evaporazione

Nel complesso quindi, i sali principalmente disciolti nelle acque marine saranno K, Mg, SO4 e C.

I sali disciolti nelle acque continentali

Le acque continentali, maggiomente rappresentate da quelle presenti nei ghiacciaci, presentano una conformità di sali differente rispetto a quelle marine, basata su una maggiore diluzione.

Per descrivere questo aspetto è importante ricordare che esiste una differenza all’interno delle acque che riguarda la quantità di sali discolti in esse:

  • L’acqua di mare presenta una concentrazione maggiore di 35 grammi per litro di sali sciolti in acqua;
  • L’acqua salmastra ha un totale compreso fra 1 grammo e 20 grammi per litro totali di sali sciolti in acqua;
  • L’acqua dolce ha un totale sempre minore di 1 grammo per litro totali di sali sciolti in acqua.

Possiamo inoltre distinguere le acque in base al concetto di “durezza” (una scala usata per indicare la potenzialità di un’acqua di precipitare dei carbonati), espresso mediante gradi francesi, indicati con “°F”.

Rispettivamente possiamo distinguere acque di diversa durezza, come è possibile osservare usando il seguente schema:

  • Le acque con durezza compresa fra 0°F e 7°F sono del tipo “molto dolci”
  • Le acque con durezza compresa fra 7°F e 14°F sono del tipo “dolci”
  • Le acque con durezza compresa fra 14°F e 22°F sono del tipo “mediamente dure”
  • Le acque con durezza compresa fra 22°F e 32°F sono del tipo “abbastanza dure”
  • Le acque con durezza compresa fra 32°F e 54°F sono del tipo “dure”
  • Le acque con durezza maggiore di 54°F sono del tipo “molto dure”

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