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DENTRO IL VOLONTARIATO
Guglielmo Giumelli, Il Melangolo, 2016, pagg. 117

Il volontariato diventa oggetto di studi e di indagini alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, in contemporanea con la nascita dei problemi del welfare state. Infatti, la parte di ricchezza destinata alla cura del benessere collettivo, ai servizi sociali, inizia a diventare sempre più scarsa ed è un fenomeno che continua tuttora. In questa ottica, ci si chiede come il mondo del volontariato possa integrare i servizi offerti dallo stato. Ad esempio, la Biblioteca di Libromondo, di cui state leggendo la newsletter, è gestita da Auser che è un’Associazione di volontariato che si occupa di anziani. Oltre a fornire servizi quali, ad esempio, accompagnare alle visite mediche, oppure gestire attività ricreative, promuove un invecchiamento attivo che permette di stare meglio in salute. Questo significa che affianca, alle cure fornite dal sistema sanitario, un aiuto alla persona anziana che lo stato non potrebbe fornire. Lo stesso ragionamento vale per molti altri settori. Inoltre, fare il volontario può essere fonte di soddisfazione di bisogni personali e di maggiore felicità. Oggi, i giovani sono assorbiti molto dal lavoro (se lo hanno) in termini di tempo e di energie (qualcuno potrebbe dire sfruttati) oppure, se hanno figli e genitori a cui badare, non sempre riescono a trovare il tempo per il volontariato. Alla fine della vita, invece, molti hanno piacere di impegnarsi in un’attività che dia un senso morale alle loro giornate, che sia la gioia del dono di sé agli altri, il senso della vita in società. Quando si lascia qualcosa di sé nel mondo rendendolo migliore, non ci si chiude nella propria indifferenza ed egoismo, anche le proprie giornate sono più inclini al sorriso. Il testo analizza il significato delle parole “non profit” alla luce delle varie discipline, economiche, sociali, ecc. Quindi, esamina la terminologia in uso, sia internazionale che nazionale, come “charitable sector”, “philanthropic sector”, ecc. La discussione sul volontariato coinvolge, dunque, il welfare state ma anche il prelievo fiscale, gli scopi delle “aziende” sanitarie e anche delle organizzazioni non profit. Il volontariato é un fenomeno molto complesso che va dall’aiuto al vicino di casa alla partecipazione ad associazioni organizzate in maniera complessa per erogare servizi a favore di terzi. Le motivazioni del volontario sono anch’esse complesse: personalità altruistica, desiderabilità sociale, socievolezza, condivisione di obiettivi, ricerca di un beneficio personale non monetario… Possono essere motivazioni altruistiche ed egoistiche. Quando si aderisce a un’associazione di volontariato, poi, bisogna valutare l’attaccamento e persino l’assenteismo. Il volontario è un mondo complesso capace di prestare un lavoro perché motivato o competente, senza remunerazione, salvo, magari, il rimborso spese. Ma le associazioni di volontariato è giusto che sostituiscano lo stato nei servizi socio-assistenziali? Il testo sviluppa in modo semplice e chiaro tutte le problematiche e i dubbi connessi al tema nel nostro tempo.

Renata Rusca Zargar