L’autrice del libro, Monica Lanfranco, è una giornalista e scrittrice indipendente (puoi leggere di più sull’autrice dal suo sito www.monicalanfranco.it).

  • Casa editrice: Settenove
  • Pagine: 120

Recensione del libro

Il libro è un diario di viaggio tra le carceri di Genova, Milano, Pozzuoli, Roma, Solliciano, Venezia e Verona. Per la prima volta, detenute e agenti di polizia penitenziaria raccontano la loro vita, voci di donne che vivono, per
motivi diversi, giornate intere o buona parte di queste all’interno di un istituto carcerario. Detenute, agenti e volontarie narrano la vita quotidiana, il lavoro, le difficoltà, le discriminazioni e la solitudine vissuta in una realtà così difficile e dolorosa. I mondi di chi entra in carcere per lavorare e chi lo fa per scontare una pena sono separati. Chi ci lavora appartiene al sociale, chi sconta una pena appartiene al mondo che toglie la socialità a chi ha commesso un reato. Molte detenute sono madri e grande è la mancanza dei loro figli, spesso lasciati piccolissimi. Leggendo il libro si potrebbe intuire che quella dei rapporti affettivi sia un’esperienza più drammatica per le donne che per gli uomini. Il libro si chiude con la visita al carcere della Giudecca di Venezia dove c’è un orto gestito da una cooperativa di detenute. Un libro interessante che riporta in vari brani i racconti diretti ed i pensieri di alcune detenute.

Recensione scritta da: Maria Pera