Questo articolo nasce per elencare l’insieme dei limiti informativi dello stato patrimoniale civilistico.
Tali limiti sono anzitutto costituiti dalla difficoltà nel poter svolgere analisi di tipo verticale ed orizzontale in quanto gli aggregati sia dell’attivo che del passivo hanno una mancata identificazione sia delle attività che delle passività a breve termine sia dei conti e delle operazioni con consociate e soggetti che esercitano l’attività di direzione e coordinamento.
L’analisi verticale: nell’attivo dello stato parimoniale è difficile perché i crediti finanziari sia a breve che a lungo sono raggruppati nella stessa voce delle immobilizzazioni finanziarie. Stesso discorso per i crediti commerciali che sono tutti racchiusi nell’attivo circolante.
Analisi orizzontale: tale problematica riguarda invece il passivo dello stato patrimoniale civilistico in modo più accentuato poiché i dati di breve estrazione sono di difficile estrazione proprio perché i debiti (così come del resto tutto il passivo) sono divisi secondo la natura e solo in maniera successiva per durata.
Altri limiti rilevanti riscontrati nello stato patrimoniale civilistico secondo molti professionisti del settore sarebbero dovuti alla eccessiva importanza dei ratei e dei risconti presentati nello stato patrimoniale civilistico, inoltre i debiti sono divisi prima di tutto per soggetto o secondo natura e solo successivamente vengono distinti secondo la temporalità in cui si prevede il rimborso del debito.
Infine, elencando gli ultimi limiti informativi principali dello stato patrimoniale civilistico non possiamo mancare nel segnalare un mancato segno delle attività e delle passività a breve termine e dei vari conti e delle distinte operazioni che vengono effettuate con le imprese consociate.
Ultima nota nei limiti dello stato patrimoniale è l’eccessiva importanza ai crediti verso soci e la mancata sotto classificazione finanziaria dei fondi per rischi ed oneri.