Pompeo e Giulia
Amor fatal di antica
voce i due corpi unì
nel suono della passione
che il vero cuore l’un l’altro
conosce.
Baci perduti,
giorni lontani
di amore immortale,
ancora risuona il bel pensiero
che legò i disii e il petto.
Figlia eletta del duce romano
che come pegno donato
fu inver amor smisurato.
Ma tutto si tronca
morte e pianto
sempre ascosti
pronti all’azzanno
dell’umano perir.
Chiuse al suo destino
all’inganno che la vita tesse
il bel visin che tanto
fu gioia e conforto
del Pompeo affranto
Or s’ammuta si secca come il
bel giglio al gelo d’inverno.
La felicità fugace, ed effimera
sempre un rimpianto
quando il male preme
scompiglia quel che fu
una parvula goccia.
In questo breve passo,
non tra rose e miele,
ma spina e fango.
Autore della poesia: Corrado cioci
Notizie storiche: “Gneo Pompeo Magno (Picenum, 29 settembre 106 a.C. – Pelusio, 28 settembre 48 a.C.) è stato un militare e politico romano, prima alleato e poi avversario di Gaio Giulio Cesare; Giulia (76 a.C. – 54 a.C.), conosciuta come Giulia minore (Iulia minor) per distinguerla dalla zia Giulia maggiore, è stata una nobildonna romana, figlia di Gaio Giulio Cesare.”
Descrizione dell’autore: “Pompeo magno generale romano, alleato di Cesare ne sposò la figlia Giulia ma quando morì Pompeo era disperato; dedico questa poesia ad un amore fatale del passato.”