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Sassari – poesia (A Pasquale Umana) – Enrico Costa

Fiera, nervosa, cinica, mordace,
circondata di fonti e dolci rivi,
l’agricola città prostesa giace
sovra un letto di pampini e d’ulivi.

Non scordò mai, repubblicana antica,
che la sua culla è in Sant’Appolinare;
Tutto sprezza, oderide – e fu nemica
di quante terre cinge il sardo mare.

Gentil non è – t’insulta il suo monello,
ti rutta in viso il rozzo zappatore,
e t’urta l’asinel che va a Rosello.

Madrigna ai figli, e d’animo beffarso,
del mondo Ella s’infischia; ed apre il core,
più che ad Azuni, ai cavoli col lardo.

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