Caratteristiche dell’anfiteatro romano di Cagliari
- Epoca realizzazione del monumento: I e II secolo d.c.
- Nome locale in sardo: “Centu Scalas”
Cagliari era dotata di un anfiteatro, ricavato dallo scavo della roccia che precedentemente era situata in quella stessa area, con una seconda parte invece realizzata in calcare bianco; sebbene oggi non sia visibile l’anfiteatro di Cagliari presentava una facciata a sud ampia probabilmente più di venti metri.
All’interno dell’anfiteatro romano di Cagliari erano messi in scena combattimenti fra gladiatori o tra fiere, spesso con talenti e bestiari procurati anche oltre le soglie dell’isola; altri spettacoli erano le esecuzioni pubbliche e le naumachie (battaglie navali).
Si pensa che la capienza massima dell’anfiteatro romano di Cagliari si aggirasse intorno ad un terzo dell’intera cittadinanza della Cagliari romana del tempo, quindi circa 10000 spettatori.
Quando tuttavia l’imperatore Valentiniano III nl 438 d.C. decise di porre fine alle lotte dei gladiatori, probabilmente in concomitanza con le idee cristiane, iniziò a diffondersi il disuso di queste strutture in tutto l’impero romano, compresa la città di Cagliari, che riutilizzò nel tempo l’anfiteatro usandolo come cava da cui ricavare materiali da costruzione a prezzi accessibili.
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