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L’oro è l’elemento chimico di numero atomico 79. Il suo simbolo è Au (dal latino “aurum”). È un metallo di transizione tenero, pesante, duttile, malleabile di colore giallo, dovuto all’assorbimento delle lunghezze d’onda del blu dalla luce incidente.

Inattaccabile dalla maggior parte dei composti chimici, reagisce in pratica solo con l’acqua regia e con lo ione cianuro. Con il mercurio forma un amalgama, ma non un composto chimico. Si trova allo stato nativo sotto forma di pepite, grani e pagliuzze nelle rocce e nei depositi alluvionali.

    • Simbolo: Au
    • Punto di fusione: 1.064 °C
    • Massa atomica: 196,96657 u ± 0,000004 u
    • Configurazione elettronica: [Xe] 4f145d106s1
    • Numero atomico: 79
    • Punto di ebollizione: 2.700 °C
  • Raggio di Van der Waals: 166 pm

Elemento naturale, nobile nella sua essenza e protagonista indiscusso dei più grandi tesori dell’umanità; Motore imprescindibile dell’economia mondiale e metro di misura della ricchezza nel vivere comune: stiamo parlando dell’oro, il metallo prezioso per eccellenza che dalla notte dei tempi scandisce e determina gran parte degli equilibri politici, commerciali e sociali del nostro pianeta.

Cenni storici riguardanti l’oro ed i suoi primi utilizzi

Da un punto di vista squisitamente pratico, testimonianze dell’utilizzo del metallo prezioso per antonomasia arrivano a noi sin dagli albori dell’umanità. Studi confermano infatti che, con tutta probabilità, l’oro rappresenta il primo metallo in assoluto asservito agli utilizzi umani, prima ancora del rame, e dedicato per lo più alla realizzazione di manufatti ornamentali e versioni primordiali degli odierni gioielli.

In quasi tutte le civiltà antiche conosciute l’oro ha ricoperto un ruolo di primissimo piano, sia dal punto di vista commerciale che religioso. Le sue caratteristiche fisiche infatti, come la lucentezza, il colore inusualmente brillante e l’invulnerabilità rispetto a praticamente tutti gli agenti chimici esistenti, contribuirono a conferire al prezioso metallo proprietà esoteriche e divinatorie, oltre a rappresentare il complemento ideale per gli ornamenti di re, imperatori e faraoni.

Proprio nell’antico Egitto risultano testimonianze dirette di una diffusione massiccia dell’oro nella divinazione dei Faraoni, sia per quanto riguarda gli ornamenti tipici della loro vita terrena che – soprattutto – per quanto attiene alle forme ritualistiche e di adorazione post-mortem.

Testimonianze bibliche arrivano a noi dai Vangeli, e più in generale da tutti i principali testi religiosi delle culture più importanti, a riprova che il valore intrinseco dell’oro fece capo a concetti religiosi ancor prima che utilitaristici, vista l’inadeguatezza di tale metallo, rispetto ad altri, per la realizzazione di armi.

Caratteristiche tecniche dell’oro

Di norma l’oro è un metallo di colore giallo. Leghe differenti e lavorazioni specifiche ne possono determinare poi variazioni cromatiche anche sostanziali, concetto ampiamente espresso nelle varietà proposte specificatamente nell’ambito della gioielleria.

La struttura basica si presenta per lo più in forma di polvere, granelli o pagliuzze. Non è inusuale però riscontrare agglomerati più grandi conosciuti col nome di “pepite”, figure ben note nella cultura popolare per essere simboliche rappresentanti delle più importanti “corse all’oro” della storia.
I giacimenti d’oro divennero numerosi a partire dal diciannovesimo secolo: sin da quegli anni, infatti, il Sudafrica è stato principale teatro dei ritrovamenti d’oro sia in forma di filoni o vene, classificazione dettata in base alla quantità di oro presente nell’area.

Quotazione commerciale e andamento dell’oro

La sua rilevanza intrinseca e le universali regole della scarsità hanno permesso di sviluppare, nel corso degli anni, un valore specifico che permette di avere una quotazione dell’oro in tempo reale. Parliamo infatti della prima moneta di scambio vera e propria che si sia mai presentata nel circuito commerciale del globo, divenuta successivamente uno strumento di supporto alle valute nazionali grazie ad un sistema economico protocollato, chiamato Gold Standard“.

In buona sostanza, il Gold Standard rappresenta il valore stesso della valuta riferita alla nazione, basato e stabilito da una specifica quantità d’oro equivalente.

Non solo: tutte le regole di misurazione e quotazione dell’oro si basano sulle necessità emerse nel corso del diciannovesimo secolo in America, quando l’eccezionale corsa all’oro intrapresa anche da migliaia di cittadini comuni richiesero un preciso standard di regole per stabilire il valore del metallo prezioso. In base a quanto precede, l’unità di misura dell’oro è la cosiddetta oncia troy (31 grammi circa) e la valuta esclusiva è in dollari americani.

I parametri standardizzati con precisione sempre maggiore furono veicolati anche dallo strutturarsi progressivo dei mercati valutari, quando l’oro stesso venne immesso nel circuito borsistico. A tal proposito la Borsa di Londra è attualmente il referente universale per la quotazione dell’oro, scandita da valutazioni diramate due volte ogni giorno.

L’andamento dell’oro attuale è soggetto ad infinite variabili e numerosi equilibri diversi, nonostante la sua natura in costante crescita permette di identificare nel metallo prezioso – ancora oggi – un efficace bene-rifugio, che permette di vendere gioielli ed oro in sicurezza; difatti non tutte le postazioni a cui è possibile acquistare l’oro oggi sono quelle che garantiscono un prezzo a garanzia della quota attuale di mercato quindi è normale che si cerchi di individuare le piazze migliori in questo senso.

Per capire quale sia la storia delle quotazioni dell’oro negli ultimi tempi, nel caso in cui avessi bisogno durante una vendita (non si sa mai) puoi andare a controllarla qui ed evitare di incorrere in informazioni sbagliate.

Il legame tra oro e valuta di riferimento gioca chiaramente un ruolo chiave nelle oscillazioni di valutazione, a sua volta soggetta ad eventuali instabilità di tipo sociale o politico. Non ultimo, il ruolo dell’oro nel mercato azionario determina costantemente azioni di tipo speculativo che possono, anch’esse, rappresentare una variabile di spessore nel valore stabilito quotidianamente.