“La Felicità”
Quando, all’alba, dall’ombra s’affaccia,
discende le lucide scale
e vanisce; ecco dietro la traccia
d’un fievole sibilo d’ale,io la inseguo per monti, per piani,
nel mare, nel cielo: già in cuore
io la vedo, già tendo le mani,
già tengo la gloria e l’amore.Ahi! Ma solo al tramonto m’appare,
sull’orlo dell’ombra lontano,
e mi sembra in silenzio accennare
lontano, lontano, lontano.La via fatta, il trascorso dolce,
m’accenna col tacito dito:
improvvisa con lieve stridore,
discende al silenzio infinito.
- Autore: Giovanni Pascoli
- Opera: Myricae
- Sezione: Elegie
- Data di pubblicazione: 1891
Commento alla poesia “La felicità” di Giovanni Pascoli
Al mattino, verso l’alba, le ombre iniziano a svanire, sentiamo e percepiamo la felicità più vicina, inseguendola durante il giorno per monti, mari e cieli, ma proprio quando siamo così vicini a raggiungerla, alla fine della nostra esistenza, questa ci sfugge con la nostra morte e il silenzio infinito che ne consegue.