Albero al tramonto a Cagliari

Benvenuto Cellini (Firenze, 3 novembre 1500 – Firenze, 13 febbraio 1571)  fu uno degli artisti più importanti del manierismo, in particolare come scultore, scrittore e persino orafo.

Come già saprete, Benvenuto Cellini fu una delle figure artistiche più importanti del manierismo italiano, arivando a toccare le soglie più alte dell’arte cinquecentesca italiana.

Magari vi farà piacere sapere che, oltre che le opere d’arte, esistono anche delle ombre interessanti, dei piccoli racconti, che potrebbero svelare il “lato oscuro” di Benvenuto Cellini.

Un esempio interessante può essere questa storia della sua infanzia, che si dice sia stato “il primo ricordo” di Cellini.

Molto piccolo stava nella casa di suo nonno, quando cattura uno scorpione molto velenoso, mostrandolo poi al nonno. Questi, preoccupato, comincia a chiedere al piccolo Cellini di dargli lo scorpione, che invece credendolo un “granchietto” non pericoloso si guarda bene dal farlo. In tutto ciò accorre il padre sentendo tanta agitazione e, temendo che il figlio rischi la morte per causa di una possibile puntura dello scorpione e non riuscendo a farlo lasciare dal figlio, prende in fretta delle forbici e taglia coda e bocca dello scorpione. Fatto questo, prende lo scampato pericolo del figlio come un buon augurio.

Il fatto di essere scampato alla morte riempie Cellini adulto di gloria, lo vede come un segno.

Un secondo episodio interesante è quello legato a una salamandra, che il padre di Cellini vede incrociandola mentre cammina. Dopo averla vista il padre picchia Cellini bambino, dicendogli che le percosse sono dovute al dover ricordare che la salamandra sia un animale sacro, e non dovute a qualcosa di “sbagliato” commesso da Cellini.

Anche qui la cosa viene vista come presagio, in quanto la salamandra sarà simbolo di Francesco I, che ingaggerà Cellini in Francia.

Ultimo episodio che ci rivela un Cellini diverso dal solito è un altro racconto della sua infanzia: Cellini bambino vomita un verme; a questo punto un prete predice che il bambino farà in futuro delle opere meravigliose.

Alcuni dicono che Cellini nella sua autobiografia “metta le parole in bocca ai suoi personaggi” con lo scopo di autocelebrarsi. Sarà davvero stato così?

Sicuramente Cellini fu un personaggio bizzarro ad ogni modo: si dice che abbia fatto varie vittime in risse o in guerra, e che considerasse il carcere come un luogo da cui uscire rafforzati; viene raccontato inoltre che digiunasse spesso quando in prigione, nella convinzione che i carcerieri desiderassero avvelenarlo.


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