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La contabilità nasce da un processo di direzionale, termine che richiama il ruolo del manager (di dare la direzione all’attività e prendere decisioni per il futuro dell’attività).
La contabilità analitica è parte anche del processo di controllo direzionale.
Vi è una premessa importante da fare: la contabilità analitica è indubbiamente uno strumento fondamentale per l’attività direzionale, da affiancare allo strumento del bilancio, la contabilità generale è tenuta all’interno del cosìdetto sistema del reddito; il sistema del reddito è un sistema contabile il cui scopo primario è calcolare il risultato economico dell’esercizio.
La contabilità analitica ha carattere sistematico, non è un insieme di conti ed elaborazioni fatte occasionalmente, è una contabilità con specifici oggetti di riferimento, ossia di tutti i centri di responsabilità economica, cioè quelle unità organizzative con a capo un responsabile al quale si assegnano obiettivi economici.
Esempi di centri di responsabilità economica sono i centri di costo (come un reparto produzione) e centri di ricavo (ad esempio il reparto vendite).
Vengono misurati costi, ricavi, margini, relativi ai vari segmenti primari e secondari (della contabilità*).
La struttura tipica delle sintesi della contabilità analitica è il conto economico multimarginale, suddivisio in “colonne” dove ogni colonna riporta ricavi, costi, margini di una specifica business units mentre un’altra colonna reca il risultato economico.