Roma

Testo latino della versione “Focione” di Cornelio Nepote

Phocion cum prope ad annum octogesimum prospera pervenisset fortuna, extremis temporibus magnum in odium pervenit suorum civium, primo quod cum Demade de urbe tradenda Antipatro consenserat eiusque consilio Demosthenes cum ceteris, qui bene de re publica meriti existimabantur, populi scito in exilium erant expulsi. Neque in eo solum offenderat, quod patriae male consuluerat, sed etiam quod amicitiae fidem non praestiterat. Namque auctus adiutusque a Demosthene eum gradum, quem tenebat, ascenderat, cum adversus Charetem eum subornaret : ab eodem in iudiciis, cum capitis causam diceret, defensus aliquotiens, liberatus discesserat. Hunc non solum in periculis non defendit, sed etiam prodidit.

Traduzione in italiano della versone “Focione”:

Focione, essendo ormai arrivato in buona salute all’ottantesimo anno, alla fine della sua vita accumulò un grande odio da parte dei suoi cittadini, in particolare perché si era accordato con Demade riguardo l’affidamento della città ad Antipatro, e con il suo consiglio Demostene assieme ad altri, che erano giudicati meritevoli per il bene della repubblica, erano stati mandati in esilio per ordinanza del popolo. Inoltre non lo aveva soltanto offeso, poichè aveva deliberato negativamente verso la patria, ma anche perchè non aveva mantenuto il patto di amicizia. E infatti, arricchito e agevolato da Demostene, era salito il suo rango, che teneva (in precedenza), istigandolo contro Carete : nei giudizi, parlando della pena capitale, quelle volte che era stato difeso ancora da lui (Demostene), se ne era andato via libero. Non solo non lo difese dalle condanne, ma anche lo tradì.

Chi ha scritto questo testo latino?

L’autore del testo latino è Cornelio Nepote, uno storico romano vissuto fra il 100 a.C. e il 27 a.C. originario di Hostilia, nei pressi di Mantova e Verona.


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