poesia su Eros ed Eris

Eros ed Eris forse le due facce della stessa medaglia dove c’è Eros c’è Eris che è discordia, che cerca di mettere le sue radici… ma se “amor vincit omnia”,  si deve più prestare ascolto alla nota piu dolce del cuore.

Eros ed Eris

Amor perduto che già il fanciullo
benedetto non è più pennuto,
piangi e non trovi quiete
nel luogo oscuro.
Chi ha bandito il fatal segno
della freccia d’oro sta in sé chiuso.
Ed Eris trova campo fertile per il tristo
traguardo.
Fa scempio del vecchio amor!
Furiosa, veleno serve nei suoi
calici perché discordia germogli e
colori dei nefasti fior!
Non più baci dal trepidante cor
sguardi appassionati
ma odio s’affilan le armi.
Discordia antica parte del uomo
nascosta ma sempre pronta a trovar sfogo.
Si raccapriccia il contadin quando,
la bella rosa pone al suolo
spera nei bei vermigli fior.
Come è amaro inver se ghiaccio e vento
gelano il gambo e marcisce la corolla
allor gramigna cresce e il terren discolora cosi il cor si gela e si volta
all’altra faccia, già Eris è lì
che chiama e comanda.
I Lari prottetori della famiglia
son persi se c’è chi il foco della
discordia svavilla.
Dolce fanciullo ricogli le tue penne
aprì ancor le ali
che Eris rimanga muta.
Se l’amor in discordia si commuta
ragion, sia del disiato sentimento, già Eros ha la sua punta.
Beati i novelli amori,
gli amanti e i felici giorni.
Nel bel campo nascan
delicati fiori or rossi
o azzurri come il ciel
che li sovrasta.
Cacciata dalla foresta l’infame cagna
Eris fugge e assai si lagna.
Correte giovinetti nella nuova
valle nel nuovo prato
Eros s’é destato!
Le nubi e la foschia
sul carro d’Eris, la follia
son già lontane
che niun gli dia la chiave
del petto.
Sorge or il bell’astro
un vento caldo percuote
non vé più il gelo, rifiorisci ancor!


Autore della poesia su Eros ed Eris: Corrado cioci