poesia sulla mimosa

Elogio della mimosa

La fine chioma dei suoi rami
spande al novo vento di marzo,
che s’appoggia alla primavera.
Gialla, come sol che diventa robusto
or che il verno lascia il tizzon combusto.
L’aere impregna di quel dolce aroma
di paglia e fiore.
Finissimi ramoscelli tra campi ammantati,
son sparti in bella mostra.
Muove il femmineo tronco nei sospiri
di zefiro tutto il giorno,
come una danza elegante
che fa già assaporare la Pasqua
e le campane.
La vedo longilinea tra i giardini
odorosi
d’alloro, di rosa.
Grappoli eleganti dal ciglio di donna,
giacche di donna hai sembianza.
Adornar sono pronti per le gentil
tempie.
Una fanciulla al calar del sole
s’avvia col canestro
pieno di mimosa.
Canta lodi al vespro,
come futura sposa.
Già s’è vestita dei suoi rami!
Pria, che il marzolino evo
faccia il decimo inchino,
all’otto sarai pronta,
per unirti a quel coro
di donzelle,
quinci sarete una sola cosa
in quell afflato che v’unisce.


Autore: Corrado Cioci