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Nel grafico è rappresentato il paniere ottimo del consumatore, dati due beni x1 e x2 e il reddito y. (Immagine da Wikipedia).
  • 1) L‘effetto prezzo designa la variazione della quantità domandata di un bene, X, successivamente ad una variazione del suo prezzo e a parità di altre condizioni.
  • 2) L‘effetto prezzo è la somma algebrica di due distinti effetti provocati successivamente alla variazione di P: un effetto di reddito (reale) ed un effetto di sostituzione.
  • 3) La tecnica per la scomposizione grafica dell’effetto prezzo, al fine di individuare quelli di diritto (reale) e di sostituzione, richiede l’inserimento di un vincolo di bilancio “fittizio”.
  • 4) Ordinariamente, tale nuovo vincolo di bilancio è parallelo a quello finale, ovvero ha la sua stessa inclinazione.

La logica alla base di tale procedimento si ispira al seguente quesito:

“Quale integrazione (+\-) del reddito normale è necessaria, per riportare il consumatore nell’originaria situazione di benessere (ovvero, perché egli possa godere di un reddito reale equivalente a quello iniziale)?”

5) L’introduzione del vincolo di bilancio fittizio porta a tre il numero delle possibili scelte ottimali del consumatore: quella iniziale, quella finale e quella riferita al bilancio fittizio.

6) Due di tali scelte vanno a riguardare una situazione di reddito reale immutato e vincoli di bilancio a diversa inclinazione (uno dei quali è senz’altro quello fittizio): pertanto, la differente quantità del bene X contenuta nei rispettivi panieri è imputabile all’effetto di sostituzione.

7) Invece, la differente quantità di X contenuta nei panieri ottimali riferibili ai due vincoli di bilancio paralleli (quindi aventi la stessa inclinazione) èimputabile all‘effetto di reddito (reale).

8) Il procedimento appena illustrato consente un’adeguata scomposizione dell’effetto prezzo, sia se il reddito reale viene concepito in termini di capacità d’acquisto (metodo di Slutsky o metodo della variazione compensativa del reddito).

9) Kicks ha elaborato anche un altro metodo, attraverso il quale si può pervenire alla scomposizione dell’effetto prezzo: il metodo della variazione equivalente del reddito (N.B. la nozione di reddito reale continua ad essere espressa in termini di utilità (metodo di Hicks o metodo della variazione compensativa del reddito).

10) Questo secondo metodo hicksiano ha una logica di base differente rispetto a quella indicata al precedente punto 4. Il quesito cui ci si ispira è infatti il seguente:

“Quale integrazione (positiva o negativa) del reddito nominale sarebbe stata necessaria, per far sì che il consumatore conseguisse l’attuale situazione di benessere (con reddito reale equivalente), in alternativa alla variazione di prezzo che l’ha provocata (ovvero, supponendo che i prezzi fossero rimasti invariati)?

11) Anche con il metodo della variazione equivalente, la scomposizione grafica dell’effetto prezzo richiede l’introduzione di un vincolo di bilancio fittizio. Quest’ultimo risulta però, in questo caso, parallelo a quello iniziale, del quale ha la stessa inclinazione.

12) Per il resto, l’individuazione degli effetti di reddito e di sostituzione si ottiene seguendo le stesse regole tecniche precedentemente formulate ai punti 5, 6 e 7.


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