Tramonto

Cosa accadde dopo la morte di Alessandro Magno? Gli avvenimenti di compianto più immediati e le celebrazioni funebri vengono raccontate da uno storico romano, Curzio Rufo, nella versione tradotta di sotto.

Testo latino della versione “È morto Alessandro” (di Curzio Rufo)

Exstincto in flore aetatis ac victoriarum Alexandro Magno, triste apud omnes tota Babylonia silentium fuit. Sed devictae gentes fidem nuntio non habuerunt, quod ut invictum regem ita immortalem esse crediderant, recordantes quotiens praesenti morte ereptus esset, quam saepe pro amisso repente se obtulisset non sospitem tantum suis, verum etiam victorem. Omnes barbarae gentes, paulo ante devictae, non ut hostem, sed ut parentem luxerunt. Mater quoque Darei regis, quam, amisso filio, a fastigio tantae maiestatis in captivitatem mortem sibi ipsa conscivit, non quod hostem filio praeferret, sed quod pietatem filii in eo experta erat.

Traduzione in italiano della versione:

Morto Alessandro Magno nel fiore dell’età e delle vittorie, vi fu un triste silenzio presso ciascuno in tutta la Babilonia. Ma i popoli sottomessi non ebbero fiducia nella notizia, perché pensavano che il re fosse tanto invincibile quanto immortale, ricordando quante volte si fosse salvato da morte evidente, quanto spesso anziché morto si fosse presentato ai suoi all’improvviso non soltanto sano e salvo, ma anche come vincitore. Tutti i popoli barbari, poco prima sottomessi, non lo piansero come un nemico ma come un parente. Anche la madre del re Dario, che, perso il figlio, dalla cima di tanta maestà condotta in schiavitù fino a quel giorno non si era pentita della vita, per l’indulgenza del vincitore, venuta a sapere della morte di Alessandro, lei stessa si procurò la morte, non perché preferisse il nemico al figlio ma perché aveva provato in lui la pietà di un figlio.