Appunti lavagna

Come sono fatti i dosimetri? Sono degli scatolini al cui interno c’è una pellicola fotografica, quindi sensibile ai raggi X e alle radiazioni, protetta da un involucro e poi sullo scatolino c’è anche il nome della persona.

Questo dosimetro viene cambiato ogni mese e viene mandato ad una ditta che fa la lettura, che viene trasmessa al fisico, all’esperto qualificato, che ha un registro e che manda periodicamente i dati all’organo provinciale competente e il fisico, sulla base dei raggi che abbiamo preso, può decidere se modificare determinate azioni. Queste scatole sembrano fatte da plastica, ma in realtà non è plastica pura, cioè all’interno della plastica ci sono degli spessori di metallo, in maniera tale che le parti della pellicola interna non possono essere impressionate in quantità diverse in rapporto allo spessore che le protegge e così uno può sapere anche che energia avevano i raggi con cui uno è stato colpito e di che tipo sono.

In generale questi dosimetri si portano sul camice perché la legge prevede che siano portati sul torace; in America sono un po’ più liberi perché si mettono anche alla cintura o in altri posti. Poi ci sono anche i dosimetri che usano i medici nucleari: questi hanno degli anelli che contengono una sostanza sensibile alle radiazioni, ma, ad esempio, possono essere usati anche dei braccialetti o comunque qualche cosa che stia nella zona delle mani, per vedere se uno ha le mani un po’ troppo esposte alle radiazioni. Ci sono dosimetri per tutte le circostanze, anche giornalieri, per un visitatore che deve stare in una zona in cui c’è esposizione a radiazioni.