Cos’è l’iva?
L’iva è in acronimo l’imposta sul valore aggiunto.
Quali sono le caratteristiche dell’iva?
L’iva viene definita imposta indiretta e precisamente un imposta sui consumi di beni e servizi, l’iva è un imposta prevista e regolamentata dall’unione europea e si applica con principi omogenei in tutti gli altri paesi dell’unione europea; è un’imposta comunitaria.
L’iva è un imposta diretta sui consumi.
Chi è il soggetto finale che si accolla il peso dell’iva?
I consumatori finali: difatti è un’imposta sui consumi. I consumatori finali pagano l’iva all’interno del prezzo di acquisto sul mercato dei beni e dei servizi, qualunque essi siano. Sia che andiamo al bar a comprare un caffè sia che andiamo a comprare un telefono, una borsa, una giacca, l’iva la paghiamo noi INGLOBATA nel prezzo di acquisto.
L’iva si applica con delle aliquote di imposta, cioè delle percentuali, che possono essere sostanzialmente di 3 tipi.
Da questo punto di vista tutti i paesi dell’unione europea hanno un’aliquota che può essere differente in quanto decisa da ciascun paese. L’unione europea disciplina l’iva con una direttiva europea e prevede che gli stati possano utilizzare delle aliquote ridotte (più basse rispetto a quella ordinaria) o maggiorate (più alta rispetto a quella ordinaria) rispetto a quella ordinaria.
Qual’è lo scopo di avere delle aliquote ridotte o marginali?
Per non rendere troppo oneroso il consumo di beni essenziali, l’iva su questi beni è più bassa, ad esempio attualmente si applica l’aliquota (odierna) del 4% per questi beni, per il bar invece è l’8%. In Italia la direttiva sull’iva è contenuta nel decreto iva 633/1972.
L’iva fa parte del prezzo di vendita dei beni solo quando siamo nel mercato FINALE. In tutte le fasi precedenti a quella del consumatore finale l’iva è sempre considerata elemento separato rispetto al prezzo di vendita dei servizi.
Tendenzialmente l’iva nelle fasi del processo produttivo antecedenti al consumatore finale è caratterizzata da un meccanismo di neutralità, ossia non dà luogo ad alcun peso economico per gli operatori della catena produttiva.
Questo meccanismo di neutralità tendenziale si applica attraverso un doppio sistema che prende il nome di “sistema della rivalsa e della detrazione”, cioè la neutralità si ottiene attraverso l’operare congiunto di questi due meccanismi.
Vediamo ora il meccanismo della detrazione:
quando un operatore qualunque paga oltre al prezzo di acquisto delle merci paga l’importo del 22% nel nostro caso di iva, dà luogo alla nascita di un credito corrispondente verso l’erario, cioè verso le casse finanziarie dello stato, dando luogo alla nascita di un credito nei confronti dell’erario, cioè l’amministrazione finanziaria dello stato.
Il meccanismo complementare alla detrazione, che ne permette poi il pieno funzionamento, si ha quando guardiamo l’operazione opposta quella di acquisto cioè di vendita.
L’iva rappresenta così un credito verso l’erario.
Colui che vende beni o servizi aggiunge al prezzo dei beni e servizi venduti l’importo del valore aggiunto, che viene accreditato al cliente, e che costituisce un debito verso l’erario.
L’iva applicata in rivalsa in fase di vendita genera un debito verso l’erario; quella applicata in fase di acquisto un credito verso lo stato.