Il teatro antico greco si sviluppò precedentemente rispetto a quello romano, probabilmente attorno al V secolo a.C., anche se la tradizione vuole che il teatro greco sia nato intorno al VI secolo a.C. da uno dei primi uomini del teatro, Tespi, personaggio che vede le sue origini fondersi nelle leggende e che arrivò dall’Icaria ad Atene assieme ai suoi oggetti di scena, costumi e arredi per le scene.
Dove nasce il teatro antico greco?
Gli spazi scenici del teatro greco erano originariamente quelli dedicati alla religiosità e alle funzioni sacrali, quindi spazi ampi e destinati ad accogliere grande pubblico, solitamente popolare, spesso comprendente tutti i cittadini.
Per consentire una visione migliore al pubblico col tempo si cercò di inscenare in territori piani affiancati da declivie di origini naturali, permettendo una migliore esperienza al pubblico; il teatro greco quindi solitamente sfruttava pendii naturali, alla base del quale vi era una porzione di terreno da cui iniziavano i gradini o le postazioni dove far sedere il pubblico.
La struttura del teatro greco
Nella “skene”, almeno originariamente, gli attori potevano prepararsi per recitare una scena o l’altra e spesso erano immagazzinati nello stesso posto anche gli attrezzi di scena.
Lateralmente alla skene era poi presente una paraskenia, da ambi i lati, che quindi formavano una coppia di avancorpi che darà origine a quello che per noi oggi è il palcoscenico.
Nel teatro greco, fondamentale è senz’altro l’esistenza del coro; questo infatti può rappresentare un “personaggio della collettività”, il quale farà parte della storia rappresentata nella stessa importanza data agli attori della rappresentazione stessa. Un esempio chiaro di questa situazione è l’uso del coro nell’Agamennone di Eschilo, dove il coro viene formato da anziani notabili della città di Argo, un secondo esempio chiaro è quello delle Baccanti di Euripide, costituito dalle menadi.
Solitamente gli spettacoli greci antichi avevano luogo durante il giorno.
Le tre unità aristoteliche e le regole del teatro greco
In breve, potremmo definire le unità aristoteliche come un insieme di regole della narrazione che può interessare storia, letteratura e filosofia; sono in tutto tre e sono in ordine:
1) Tempo
2) Luogo
3) Azione
- Il luogo doveva essere considerato unito all’azione: la vicenda narrata doveva svolgersi nelle azioni nello stesso luogo, che non era possibile cambiare.
- Il tempo doveva essere considerato unito all’azione e solitamente era considerato come intervallo il giorno; è necessaria la presenza di un inizio e di una fine della vicenda rappresentata.
- Infine l’azione doveva essere considerata riprodotta come sé stessa da sola e non come racconto di più vicende.
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