Catullo carmi 2

Omero, il celebre e discusso poeta greco antico, del quale alcuni teorizzano la non esistenza, potrebbe essere vissuto intorno al VIII secolo a.C.; il suo universale poema epico, l’Iliade, dove canta la guerra di Troia, potrebbe invece rappresentare una guerra svoltasi secondo alcuni vent’anni prima della sua nascita, mentre secondo altri contemporanea alla sua vita da adulto, in quelle che oggi sono solamente rovine, e che buona parte degli storici considera essere l’antica Troia, situata quindi nella provincia di Çanakkale in Turchia (vedi la mappa Wikipedia cliccando qui).

Ma com’era il mondo di Omero e come doveva essere vivere nella Grecia nel VIII secolo a.C.?

Secondo quanto riportato nei suoi poemi la società doveva essere al tempo dotata di un vertice monarchico, che tuttavia non è un monarca assoluto ma un “basileus” il quale, dopo aver sentito il parere del Boulé, ovvero il consiglio dei nobili, impartisce le decisioni.

Le famiglie nobiliari avevano al loro vertice ciascuna un capo, i quali si riunivano fra loro nel Boulé (consiglio rappresentativo della comunità); gli altri cittadini ascoltavano e fornivano il loro parere all’interno della pubblica assemblea popolare, chiamata “Agorà“; questo ad ogni modo non sostituiva il Basileus, che aveva comunque un potere superiore.

I poteri del re erano quindi di natura amministrativa, ma solitamente il suo potere era rivolto anche a questioni militari, religiose e di giustizia, che doveva essere amministrata secondo le “Themistes“, ovvero le consuetudini non scritte, che secondo alcuni ai tempi sarebbero state ritenute di natura “divina“.


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