Come un fiore reciso catullo

Il terzo romanzo pubblicato dallo scrittore Alessandro d’AveniaCiò che Inferno non è” dottore in Lettere Classiche, e professore presso un liceo milanese, narra la storia di un adolescente Federico, che vive ”nella parte aurea di Palermo” con la sua famiglia e studia presso il Liceo Classico Vittorio Emanuele dell’omonima città. Ama leggere in modo particolare Petrarca, dal quale mutuerà “le cinque parole seme”, e tra tutti i professori viene affascinato da 3P, insegnante di religione. Non ama soltanto il suo sorriso, e le interessanti lezioni, ma soprattutto il ferace impegno a favore di Brancaccio, dove vivono personaggi come “Madre Natura”, “il Cacciatore”, “U Turco”, appartenenti ad organizzazioni mafiose.

deve partire per una vacanza studio in Inghilterra, ma decide di rinunciare al viaggio, in quanto vuole impiegare la sua estate assieme al docente , tanto che dovrà affrontare difficili situazioni non presenti nel suo quartiere, ma” l’amore, la forza, la volontà, Brancaccio, Manfredi, il sorriso” saranno i giusti ingredienti per rivoluzionare “una terra dove il cemento si fonde con il sole”. Commovente, affascinante, e suggestivo, il libro si presente come una sorta di autobiografia dell’autore, dove l’adolescenza viene percepita come una sorta di bolgia dantesca che si conclude nell’ ”Amor che move, l’ sole e le altre stelle”.

La speranza e la voglia di cambiamento non mancheranno mai, soprattutto dopo la morte di 3P, che ha lasciato il sorriso e la caparbietà di non arrendersi, come unico testamento anche quando le porte degli Inferi prevarranno.