Testo latino del carme 29 di Catullo
Quis hoc potest videre, quis potest pati,
nisi impudicus et vorax et aleo,
Mamurram habere quod Comata Gallia
habebat ante et ultima Britannia?
Cinaede Romule, haec videbis et feres?
Et ille nunc superbus et superfluens
perambulabit omnium cubilia,
ut albulus columbus aut Adoneus?
Cinaede Romule, haec videbis et feres?
Es impudicus et vorax et aleo.
Eone nomine, imperator unice,
fuisti in ultima occidentis insula,
ut ista vostra diffututa mentula
ducenties comesset aut trecenties?
Quid est alid sinistra liberalitas?
Parum expatravit an parum elluatus est?
Paterna prima lancinata sunt bona;
secunda praeda Pontica, inde tertia
Hibera, quam scit amnis aurifer Tagus.
Et hunc timentque Galliae et Britanniae.
Quid hunc malum fovetis? Aut quid hic potest,
nisi uncta devorare patrimonia?
Eone nomine, urbis o putissimei
socer generque, perdidistis omnia?
Traduzione in italiano del carme 29 di Catullo
Chi mai può vedere questo, chi mai può sopportarlo,
se non uno spudorato, un avido e un imbroglione,
che Mamurra abbia ciò che prima fu della Gallia
chiomata, e della distante Britannia?
E ora lui, superbo e straripante,
si muoverà in mezzo ai giacigli di tutti,
come una colomba bianca o un Adone?
Romolo effemminato, vedrai e sopporterai questo?
Sei uno spudorato, un avido, e un imbroglione.
E in suo nome, capitano unico,
arrivasti all’ultima isola d’occidente,
poiché questo zebedeo maledetto
si mangiasse venti o trenta milioni di sesterzi?
Che altro è, se non una sinistra liberalità?
O dovrebbe magari sperperare di più?
Per primi ha scialacquato i risparmi paterni;
per secondi i bottini di guerra del Ponto, e per terzi
quelli spagnoli, che ben conoscono le acque aurifere del Tago.
E ora, si teme, della Gallia e della Bretagna.
Per quale ragione favorite questa follia? O cosa è capace costui,
se non di divorare patrimoni?
E in suo nome, voi, suocero e genero, padroni
di Roma, manderete alla rovina ogni cosa.
Commento al carme 29
In questo carme Catullo parla di Mamurra, un ufficiaile romano (nonché prefetto degli ingegneri) di Giulio Cesare.
Mamurra fu un personaggio fra i più ricchi del tempo; Catullo è spesso in conflitto con la sua figura, come testimoniato da molti suoi carmi, tanto che in alcuni lo soprannomina “Mentula”, un’espressione latina usata per indicare le parti basse maschili.
Catullo parla di Mamurra nei carmi 29, 105, 114, 115, 57.