<< Torna all’elenco degli strumenti musicali africani
Il balafon è uno strumento musicale, facente parte della categoria degli idiofoni a percussione diretta, tipico dell’Africa Occidentale, ed in particolare della Guinea, del Senegal, del Mali e del Gambia.
Sembra che il balafon sia nato intorno al XII secolo d.C. nell’Impero del Mali e da lì si sia poi diffuso al resto dell’Africa Occidentale. Cenni storici dell’uso di questo stumento vengono riportati da Ibn Battuta (un viaggiatore, storico, giurista marocchino vissuto fra il 1304 e il 1368/1369).
Come viene costruito il balafon?
Il balafon è prodotto di solito artigianalmente, da esperti artigiani, che provvedono personalmente alla lavorazione dei materiali che uniti e adeguatamente combinati insieme andranno a formare il balafon.
Il legno (il più usato è il palissandro) viene tagliato dagli alberi e poi intagliato fino a formare ciascun “tasto” del balafon (la versione “classica” ha 21 tasti ma se ne possono trovare anche da 22 tasti o versioni semplificate, molto diffuse, da 8 o 13 tasti); prima di essere messo in opera nel sostegno del balafon è importante che venga cancellato dal legno ogni residuo di umidità: per questo motivo è una pratica comune cuocere dentro un forno il legno, in maniera leggera, prima di usarlo per il balafon.
La tastiera del balafon è quindi composta da una serie di legni, sorretti da una struttura, sempre in legno, rinforzata con corde e piccoli bastoncini di supporto appena sotto i tasti, che vengono posizionati in ordine di grandezza.
Dopo aver provveduto alla costruzione della “struttura portante” del balafon in legno è necessario pensare alla costruzione delle “casse di risonanza”, in realtà composte da zucche svuotate accuratamente; dopo una prova sonora iniziale da parte dell’artigiano infatti vengono forate per consentire il giusto suono allo strumento e rinforzate con resina vegetale, mentre i buchi vengono coperti da un leggerissimo strato di carta (oggi spesso si usano le cartine delle sigarette ma durante i periodi più antichi veniva usata anche la sacca delle uova di ragno) che viene fissato con resina o colla.
La prova del suono viene fatta anche sui legni della tastiera del balafon, usando solitamente un martello o un attrezzo ferreo per la percussione di prova.
Le zucche quindi, una volta provate e affinate vengono poste sotto la tastiera, legate con del cordame o dei lembi di pelle; nel momento in cui vengono fissare le zucche sotto la tastiera vengono fissati anche i tasti di volta in volta sempre con cordame o pelli: è importante fare questo procedimento inserendo un tasto e le relative zucche volta per volta, per consentire un perfetto test delle capacità sonore dello strumento, per così dire una sua “accordatura” perfetta, che permetta di rendere perfetta la prestazione del musicista che andrà a suonare il balafon.
Mentre un tempo la costruzione del balafon era unicamente svolta con gli strumenti tradizionali semplici degli artigiani e con le loro abilità di riconoscimento musicali oggi può capitare di trovare alcuni artigiani usare strumenti moderni per rendere più semplice e standard la produzione, come è il caso dei tuner (accordatori elettrici) o l’utilizzo di colle industriali al posto delle resine tradizionali.
Se ti interessa approfondire la fabbricazione del balafon puoi osservare gli artigiani all’opera tramite questo primo video su Youtube e questo secondo video, più breve ma dettagliato nelle immagini.
Come suonare il balafon?
Se è la prima volta che sei davanti a un balafon e non hai idea di come suonarlo inizia a guardare la disposizione delle zucche sotto i tasti: le zucche più grandi andranno a formare un suono più grave mentre le più piccole tenderanno a formare un suono più acuto.
Solitamente percuotendo la tastiera del balafon con una sola bacchetta si ottengono le note comprese nell’ottava. Per fare altre note è necessario battere, dolcemente, più di un tasto con le bacchette. I tasti vanno colpiti nella parte centrale, ovvero quella compresa fra le due corde: colpendoli alle estremità invece il suono non sarà abbastanza preciso, perdendo musicalità. La posizione in cui suonare il balafon dipende dalla tipologia di sostegno che scegliete di usare: spesso può capitare di trovare musicisti col balafon a terra, e loro seduti con la gamba destra allungata e la sinitra piegata, o viceversa; se invece il sostegno del balafon è abbastanza alto o lo strumento è collocato sopra un ripiano (attenzione in questo caso che il ripiano non contrasti la purezza del suono) potete anche suonarlo comodamente in piedi, come fosse uno xilofono.
Le bacchette per suonare il balafon sono di solito realizzate in bambù o altri legni, mentre la parte superiore, con cui percuotere, è in gomma naturale oppure rivestita di parti vegetali, per rendere il suono più pulito.
Due video utili per imparare sono questo in inglese (più breve ma comprendente tutte le tecniche base) e questo secondo video-tutorial, dove vengono mostrate direttamente le tecniche di suono anche avanzate del balafon, e descritte con sottotitoli.
Sinonimi
Altri nomi con cui è indicato il balafon sono “balani”, “balafo”, “gyil”, “bala”, “balaphong”, “balang”.