Un’altra componente importante, spesso trascurata, della personalità filosofica e letteraria di Camus, era il suo amore per il pensiero e la letteratura greca classica, o il filellenismo. Camus fece una tesi sulla transizione tra la cultura greco/romana classica e la cultura cristiana.
La raccolta iniziale di Camus, “Noces”, presenta saggi ambientati tra le rovine romane classiche; come il “Mito di Sisifo” e in “L’uomo in rivolta” (che prende come eroe Prometeo); entrambi sono radicati nella classica paideia di Camus. Il culmine di quest’ultima opera difende un “pensiero di mezzogiorno” basato sulla moderazione classica, in opposizione alla tendenza delle moderne ideologie politiche a valorizzare esclusivamente la razza o la classe, e a sognare una rivoluzione redentrice totale. La concezione di Camus della moderazione classica ha anche radici profonde nel suo amore per tutta la vita del teatro tragico greco. Albert Camus fece un appello alla Regina Elisabetta II per la misericordia e la pietà nei confronti del giovane combattente per la libertà anticoloniale greco Michalis Karaolis, di Cipro, che venne invece condannato a morte nel 1956. La lettera di Camus venne acquisita all’asta da Nasos Ktorides e donata al National Struggle Museum di Nicosia.