Albero al tramonto a Cagliari 1480x833 infonotizia

Alla nostra dipartita

Quando ce ne andremo
lasceremo tracce ed impronte,
disseminate lungo il nostro cammino.
Ma ben pochi se ne accorgeranno
in quanto il mondo è
un sovrapporsi continuo
di tracce ed impronte.


Ai miei genitori

Quando eravate ragazzi
io non c’ero
o quantomeno ero nella mente di Dio.
Se diventerò vecchio
sarete voi a non esserci.
Ringraziamo il Creatore
per il tratto di strada
fatto insieme.
Speriamo che ci sia ancora
altra strada da fare insieme.
Per il resto nessuno appartiene
a nessuno: neanche nessuna
parte di noi ci appartiene veramente.


Potenzialmente

L’uomo potenzialmente è tutto.
È santo e assassino.
Perciò non giudicate troppo
il criminale. Condannereste
in fondo una parte di voi stessi.
Non giudicate male neanche
il barbone perché vi assolvereste
senza alcuna valida ragione.


La brocca di Heidegger

La nota brocca oggi si è rotta.
Un atto maldestro: niente altro.
Il contenuto dava un significato
al contenitore, che non lo disperdeva.
Si sorreggevano sempre a vicenda.
Ora la brocca non ha più funzione
in quanto ne restano solo cocci.
Non versa acqua. Non esiste più.
Non avendo nessuna funzione
non ha più alcun modo di essere.
Per fortuna non ha mai adempiuto
la funzione di oggetto contundente.
Mi scusi il sempiterno filosofo
ma userò la bottiglia di plastica.
In fondo la brocca è anacronistica
e la logica resta sempre identica.
Anche i simboli vanno aggiornati.
Tutto ogni tanto va rimodernato.
Talvolta ci si sente inutili
come uno di quegli stupidi cocci.


State buoni

State buoni e pensate alla rugiada,
che si posa sulle cose in silenzio.
Scivola sulle nervature delle foglie
e si ferma anche sulle ragnatele.
State buoni e ascoltate il trambusto
del mondo, che non si sa dove porta.
Ascoltate tutti i telegiornali,
tutte le vittime delle guerre.
Ascoltate anche la cronaca nera:
cambiano ogni giorno gli attori,
ma il canovaccio è identico.
State buoni e perdetevi nel vento.
Interrogate gli arcani del firmamento.
State buoni e immaginate tutto:
i sibili o i rantoli dei morenti
e sopratutto i vagiti di chi nasce.
Poi tornate nel trambusto del mondo.
Ritornate di nuovo in voi stessi:
altrimenti a prendervi per pazzi
faranno in un attimo o poco più.


Bolla di filtraggio

La notizia dell’ennesima strage
giunse come un fulmine a ciel sereno.
Poi ognuno subito dopo
ritornò nella sua gabbia dorata,
anzi nella sua campana di vetro,
anzi nella sua bolla di sapone,
anzi nella sua sua bolla di filtraggio
come al solito, come sempre.


Preghiera postmoderna

Se posso pensarti allora esisti
diceva tempo fa Anselmo da Aosta.
Nessuna preghiera è inascoltata,
anche se c’è chi manca all’appello:
così cerco adesso di rincuorarmi.
Non ancora. Non è per me soltanto,
anche se ormai sono inutile come
l’erbaccia dei fossi ed indago
invano sul flusso delle cose.
Ho peccato troppo senza amore.
Non mitigai tutto quel rancore.
Non ancora. Non so che mi divora.
Proteggimi da tutti i passi falsi.
Dirada di un filo l’oscurità.
Insegnami una scia di luce
(sperando che non sia un amico
immaginario ma di vecchia data).
Fa fede sempre il timbro dell’anima
o di quello che resterà ormai.


Autore: Davide Morelli


Informazioni sull’autore:

Davide Morelli è nato a Pontedera nel 1972. Si è laureato in psicologia con una tesi sul mobbing; numerosi suoi testi sono apparsi pubblicati su riviste e siti letterari di carattere nazionale e internazionale.