poesia terra bagnata

Terra bagnata

Sale l’odor della terra bagnata
quando l’autunno fa marcir
le foglie con quel malinconico
profumo.
Alla terra tutti giungerem un
giorno, quando il fato vuol
che la miserrima carne
riposi tra i silenti giardini.
E di lungi un bianco marmo
già attende e muto sta.
Terra, amor e dolor per l’uomo
che s’accapriccia quando
il seme nasce e muore.
Negra madre un po matrigna
che tanto burla
i figli suoi!
N’era sotto il sol d’Africa
s’arrossa
e non conosce fresca vena
distese immense d’ogni odorosa
pianta che da Gea riceve
frutto e vita!
Terra con fiumi e torrenti,
e il fango genera melma.
Van i pensier
alla terra ove nasciamo!
M’incanta
quella terra bagnata dalle
leggere piogge primaverili
ed è un trionfo di color
le foglie matide d’acqua
di poi i bei germogli
s’apro ai tiepidi raggi,
le zolle indurite, riarse,
son generose
alla nuova spiga
al sudore si piega il contadin.
Un’eco s’ode nella memoria,
ella attende!
Non più ti scalda il sol
o padre mio ne ti stringo
ancor, sei nella terra nera,
fredda, non sei al mio fianco amor.


Autore della poesia: Corrado Cioci