Cielo

Ieri notte sono uscita a cercare l’amore. Ne ho trovato uno, usato ma in buono stato. Cerco ancora. Ne trovo un altro: mai usato. Non mi fido di una cosa che non è mai stata usata. Passo oltre. Lo trovo ancora, ma è già di qualcun altro. Non so se riuscirei a dividere con qualcun altro una cosa così importante come l’amore. Cerco, cerco e ricerco ancora. Ce n’è di tutti i tipi: fugace tra due amanti in macchina, negli occhi di due adolescenti su una panchina. Non mi basta, continuo a cercare. Per ora so soltanto che l’amore che sto cercando è forte e non ha paura, ma qui non ce n’è. Non mi arrendo. Mentre cammino, mi guardo intorno, guardo le coppie innamorate e mi chiedo:”chissà se loro si sono trovati cercandosi, oppure l’amore è qualcosa che arriva quando siamo distratti?” Questo dubbio inizia a rallentare quello che era un passo svelto e inquieto. Forse l’amore non vuole essere cercato, forse non vuole delle regole, forse non vuole essere deciso in che modo, ma vuole essere lui a decidere quando e se.
Vado oltre il mio pensiero e continuo a camminare. Vedo un lampione, sotto di esso c’è un uomo, è alto, indossa un lungo cappotto, mi avvicino, riesco a vederne i tratti, è bellissimo! Mentre mi avvicino sempre più, il cuore inizia a battermi più forte, scoppio di felicità. Sono difronte a lui, non ho difese, i miei occhi lo guardano speranzosi. Lui ha in mano uno specchio, non alza mai gli occhi su di me, a stento si accorge della mia presenza, continua a guardare la propria immagine riflessa. E pensare che avrebbe potuto cambiarmi quella notte con due semplici parole. Ma di lì a poco capii che non c’era altro amore in quell’uomo, se non verso se stesso.


Autrice del racconto: “Bella”