Roma

Sparta, o come era chiamata nell’antica Grecia “Lakedaimon” (scritto “Λακεδαίμων”), è una delle più note città del mondo Greco, situata nella zona pianeggiante della Laconia, nel Peloponneso, famosa per il suo passato bellicoso e il suo particolare modello sociale antico.

Il modello sociale di Sparta

Prima di passare a citazioni, frasi, aforismi e motti su Sparta, per capirli meglio è bene parlare della particolarità di Sparta e della struttura della sua società antica: al suo interno gli “Homoioi”, una minoranza rispetto agli abitanti complessivi della regione, godeva della cittadinanza piena, mentre una seconda parte della popolazione, i “Perioikoi”, godeva di uno status di libertà ma privo dei diritti cittadini, e infine un’ultima sfortunata fetta della popolazione, gli iloti, era costretta a vivere servendo le altre prime due classi.

Fra le altre interessanti peculiarità del modello spartano, ogni cittadino della polis doveva essere educato verso la disciplina e la bellicosità necessaria ai migliori soldati: si potrebbe dire infatti che gli spartani avessero, per l’epoca, uno degli eserciti più efficienti del mondo, un’autentica macchina da guerra.

Le frasi e le citazioni degli spartani

In questo articolo abbiamo raccolto citazioni che dovrebbero essere state pronunciate da cittadini spartani, queste frasi ci aiutano a capire come dovessero pensare nell’antica Grecia questi uomini e quali fossero i loro valori.

    1. [Uno spartano risponde, nel corso di un rito d’iniziazione, a un sacerdote che gli domanda l’azione più nefanda che avesse mai commesso]. (Spartano): A chi la devo confessare: a te o al Dio? (Sacerdote): Al Dio. (Spartano): Allora tu vattene. (Fonte citazione: Plutarco, all’interno della sua opera “Apophthegmata Laconica“, attribuita a Lisandro)
    2. Una donna spartana, vedendo che il figlio veniva giudicato per alcune offese, gli disse “Bambino mio, o ti liberi delle accuse o ti liberi della vita”. (Citazione da Plutarco, all’interno del “Moralia”).
    3. Gli spartani amavano spesso confrontare il loro modo di vivere con quello degli ateniesi, ritenendo ovviamente migliore quello spartano: i cittadini spartani ad esempio probabilmente parlavano, orgogliosi, del fatto che fosse vergognoso compiere molti gesti o lavori che per gli ateniesi erano la normalità, ad esempio occuparsi della raccolta delle imposte o della compravendita al mercato locale.
    4. Uno spartano cerca di rimettere in piedi il cadavere di un uomo, nel farlo esclama: “Perdinci, pare ci manchi qualcosa all’interno!”.
    5. Una citazione famosa che gira in proposito proviene ugualmente da Plutarco, all’interno della sua opera “Apophthegmata Laconica“: un cittadino spartano che ritorna a Sparta dopo aver fatto un viaggio ad Atene; gli viene domandato come vadano le cose ad Atene, lui risponde “Presso Atene va bene ogni cosa”; la risposta sta a indicare che nella città più importante dell’Attica qualsiasi attività “vergognosa” o “umiliante” era accettata dai suoi cittadini, a differenza di Sparta.
    6. Due cittadini Spartani rispondono a Indarne, un generale persiano, che li invita a ricevere onori tali e quali a quelli della corte di Serse, a condizione che si ferassero come seguito della corte persiana stessa: “A noi pare, che tu non abbia compreso il valore della libertà: poiché nessun uomo giudizievole vorrebbe darla via, nemmeno scambiandola con l’impero persiano.
    7. (Fonte citazione: Plutarco, all’interno della sua opera “Apophthegmata Laconica“, attribuita a Lisandro)
    8. Viene domandato a uno spartano se le strade che conducono a Sparta siano sicure, la risposta data dallo spartano è la seguente: “Dipende da quello che sei; mentre i leoni presso di noi girano ovunque vogliano, le lepri vanno nel tegame.
    9. Uno spartano, zoppicante, sta mettendosi in viaggio per andare in guerra, ma nel mentre che viaggia alcuni lo seguono, sghignazzando e facendosi beffe di lui. Lo spartano gli dice: “Canaglie, nel momento in cui si affronta il nemico non occorre saper scappare con maestria: la cosa che conta è rimanere e difendere la propria posizione”.
    10. Uno spartano risponde a chi gli chiede delle capacità di Tirteo, un poeta: “Egli riesce a infuocare il cuore dei giovani”.
    11. A Sparta, una madre si rivolge al figlio, che parte per la guerra, passandogli lo scudo: “Figlio mio, ritorna o con questo o sopra questo”. [Nota: questa citazione, che proviene dai  “Lacaenarum Apophthegmata” di Plutarco, può essere probabilmente interpretata in due modi, il primo è che il figlio debba tornare o vincitore e vivo oppure tornare solamente sopra lo scudo da morto; la successiva potrebbe essere di morire in combattimento sopra lo scudo di un compagno proteggendolo nella mischia. Ad ogni modo consigliamo di approfondire la lettura leggendo questo articolo sulle donne spartane, ne vale la pena!]
    12. Un oratore fa un discorso dalle frasi lunghissime ed uno spartano commenta: “Caspita, quale coraggio possiede costui! Com’è abile nell’avvolgere la lingua sul vuoto!
    13. Gorgo, regina di Sparta, osserva Aristagora, mentre un servo gli mette le scarpe ad Aristagora e le sistema; lei commenta “Padre, allo straniero mancano le mani!”. (Citazione originale riportata da Diogene Laerzio all’interno dell’opera “Vite e dottrine dei filosofi illustri”).
    14. Uno spartano risponde a un oratore, che si pavoneggia per le sue capacità discorsive: “Per tutti gli dei, non vi è, né può esserci, un’arte che non si basi sulla verità”.
    15. Uno spartano risponde agli Ateniesi, mentre domandavano di avere ancora l’isola di Samo in loro possesso (trattative del 404 a.C.): “Anzitutto ricogliete voi stessi, e dopo potrete domandare di padroneggiare sugli altri”.
    16. Uno spartano osserva un tale, che chiede soldi in nome di un certo dio e dice: “Sono privo di rispetto per un dio che sia già più povero di me”.
    17. Plutarco attribuisce la seguente risposta a Gorgo, regina di Sparta: << Vi fu un giorno in cui una donna, probabilmente una straniera, le disse: “Solamente presso Sparta sono le donne a comandare sugli uomini”; quindi Gorgo le rispose: “Certo, eppure solamente le donne spartane concepiscono autentici uomini” >>. Plutarco riporta questa citazione spartana all’interno della sua opera “Vita di Licurgo”; il testo originale in greco antico è: “εἰπούσης γάρ τινος, ὡς ἔοικε, ξένης πρὸς αὐτὴν ὡς ‘μόναι τῶν ἀνδρῶν ἄρχετε ὑμεῖς αἱ Λάκαιναι,’ ‘μόναι γάρ,’ ἔφη, ‘τίκτομεν ἄνδρας’”).
    18. Uno spartano risponde a un indigente che gli domanda del denaro: “Nel caso in cui ti dessi del denaro, tu vorrai domandarne ancora. La responsabilità della tua condotta è di colui che ti ha consegnato del denaro per primo, incoraggiandoti a non guadagnarti il pane”.
    19. Viene domandato ad uno spartano perché non avesse ucciso un nemico disarmato mentre era stato dato il segnale di ritirata; lo spartano risponde: “Conta più obbedire al condottiero, che uccidere”.
    20. Una donna della Ionia si compiaceva orgogliosa del suo tessuto, piuttosto lussuoso. Vedendola, una donna spartana mostrò i suoi quattro figli, di pregevole educazione, e le disse: “Questi dovrebbero essere i frutti di una donna buona e onorabile; ecco è su questi che dovresti reggere tanto entusiasmo e orgoglio”. (Citazione di Plutarco dall’opera “Moralia“, testo in greco antico originale: “Σεμνυνομένης γυναικός τινος Ἰωνικῆς ἐπί τινι τῶν ἑαυτῆς ὑφασμάτων ὄντι πολυτελεῖ, Λάκαινα ἐπιδείξασα τοὺς τέτταρας υἱοὺς ὄντας κοσμιωτάτους, “τοιαῦτα”).

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