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Sallustio Gaio Crispo nasce nei pressi di Amiternum, quindi in Sabina, attorno all’anno 86 a.C.; provenendo da una famiglia di origini plebee (ma agiata) decise comunque di dedicarsi alla politica e si indirizzò verso la parte dei populares.

Divenuto tribuno della plebe nell’anno 52 a.C. si scontrò contro Annio Milone, colpevole di aver ucciso durante uno scontro tra bande il suo amico Publio Clodio. Sallustio Gaio Crispo si pose in direzione critica anche nei confronti del difensore di Milone, quindi di Cicerone.

Questo atteggiamento non piacque alla nobiltà romana che si prodigò per contrastare Sallustio Gaio Crispo, che verrà espulso dal senato a causa di “indegnità morale”. Durante la guerra civile Sallustio Gaio Crispo si schierò a netto favore di Cesare, il quale lo farà in seguito entrare nuovamente in Senato, affidando nelle sue mani il governo della provincia di Africa nova (comprendente all’incirca i territori del passato regno di Numidia). Ad ogni modo Sallustio Gaio Crispo non riuscì a sfoggiare grandi capacità positive durante il suo governo e fu invitato da Cesare stesso a ritirarsi (avrebbe potuto subire altrimenti una nuova espulsione dell’organo del senato).

Quando nel marzo del 44 avvennero le idi di Marzo, e con esse l’assassinio di Cesare, Sallustio Gaio Crispo prese la decisione di ritirarsi negli otium, per dedicarsi (disgustato dalla vita politica), alla scrittura della storia.

Venne composta tra le sue opere di storia prima di tutte la congiura di Catilina (De coniuratione Catilinae), e dopo il Bellum Iugurthinum (la guerra contro Giugurta, re della Numidia). La passione per la storiografia di Sallustio Gaio Crispo andò delineandosi verso la moralità delle classi della politica e della classe dirigente, descrivendo le loro crisi nelle sue opere. Accusò l’aristocrazia di avidità, avuta inizio secondo il parere di Sallustio Gaio Crispo, proprio durante le guerre contro Giugurta, dove si era interessata più che altro ai propri interessi privati. Un’altra opera di Sallustio che entrerà nella storia sono le “Historiae” (opera non finita), di cui però rimangono sino a noi solo alcuni frammenti.

Sallustio Gaio Crispo, secondo quanto riportato da San Girolamo, morì a 51 anni (quindi all’incirca nel 35 a.C.), quattro anni prima della battaglia di Azio.

Fonti storiografiche su Sallustio Gaio Crispo