Ciliegio in fiore a Monteclaro Cagliari

La monaca di clausura

Il dolce cor e l’intelletto
ha dato allo sposo eletto
nel petto gli scoppia
l’amor che sa di eterno.
Ai beni del mondo il no fermo
solo il respiro del convento.
Della belta di donna dei capelli
al vento un ricordo.
Stringi forte il ferro
della fe’la delizia del poco e bello.
L’occhi pietosi all’unico amor
ultra terreno, patir con
Cristo il sale e il piombo
eppur tra le mura del luogo
silente, si sentiva regina del castello.
Ora et labora a viso fermo
col sorriso di chi ha già visto
la Luce dopo la notte.
I pargoletti giochi
i canti campestri,
tra grano e grilli
non eran per te meritevoli?
L’amor nei fienili
furtivi e brevi,
ove sono
gli abbracci terreni?
Ah govinezza che vieni
vai, la sorella a santi i suoi
sogni ha donato,
la voce la chiama,
come vivida lampa
al suo gregge dei beati
l’altissimo meno
non pianger madre dell’inconduvisa
scelta, non si straziò
sotto lo sguardo del calvario
la sposa integra?
Mirando il viso sottil
sempre pronta nell’ostia
trovar conforto,
allor si vede quanto
puro fiume irriga
l’animo suo
che già da questo porto
per per le stelle
ha dato il suo corpo
la sua pelle



Autore della poesia: Corrado Cioci


Commento alla poesia dell’autore: Terra madre di noi tutti ma l’uomo non ha rispetto per chi lo nutre e il pianeta si ammala un po per volta ….