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  • Data pubblicazione: 11 gennaio 1818
  • Autore: Percy Bysshe Shelley
  • Lingua originale: Lingua inglese
  • Forma della poesia: Sonetto
  • Casa editrice di prima pubblicazione: Examiner

“Ozymandias” è un sonetto scritto dal poeta inglese romantico Percy Bysshe Shelley (1792-1822), pubblicato nel 11 gennaio 1818 sul “The Examiner” a Londra. La poesia è stata inclusa l’anno successivo nella collezione di Shelley Rosalind e Helen con altre poesie (1819) e in una raccolta postuma delle sue poesie pubblicata nel 1826.”Ozymandias” è considerato come una delle opere più famose di Shelley ed è spesso nelle antalogie di poesia.

Nell’antichità, Ozymandias era un nome greco stante a indicare il faraone egiziano Ramesse II. Shelley ha iniziato a scrivere il suo poema nel 1817, subito dopo l’annuncio dell’acquisizione di un grande frammento di una statua di Ramesse II dal tredicesimo secolo A.C. del British Museum, probabilmente fonte di ispirazione del poeta.

Il frammento da 7.25 tonnellate di testa e di busto della statua era stata rimossa nel 1816 dal tempio funerario di Ramesse a Tebe da un avventuriero italiano chiamato Giovanni Battista Belzoni. Ci si aspettava arrivasse a Londra nel 1818, ma questo non arrivò fino al 1821. Shelley scrisse il poema in competizione amichevole con il suo amico e collega poeta Smith (1779-1849), che scrisse un sonetto sullo stesso soggetto con lo stesso titolo. La poesia di Smith è stata pubblicata in “The Examiner” poche settimane dopo il sonetto di Shelley. Entrambe le poesie esplorano il destino della storia e le ingiurie del tempo: tutte le personalità e gli imperi che si costruiscono nel tempo sono finiti e la loro eredità cade nell’oblio.

Per la lettura in inglese di “Ozymandias” con la corretta pronuncia puoi sentire questo video, mentre di sotto puoi leggere il testo originale della poesia.

Traduzione in italiano della poesia “Ozymandias” di Shelley con affiancato il testo inglese:

« I met a traveller from an antique land
Ho incontrato un viaggiatore da una terra antica
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
che diceva: “Due vaste gambe di pietra senza tronco
Stand in the desert. Near them on the sand,
stanno in piedi nel deserto. Vicine a loro, nella sabbia,
Half sunk, a shatter’d visage lies, whose frown
mezzo affondato, giace un volto in frantumi, il cui cipiglio
And wrinkled lip and sneer of cold command
e labbra rugose e sogghigno di freddo comando
Tell that its sculptor well those passions read
racconta che il suo scultore legge bene quelle passioni
Which yet survive, stamp’d on these lifeless things,
che ancora sopravvivono, impresso su queste cose senza vita,
The hand that mock’d them and the heart that fed.
la mano che li derideva e il cuore che ha nutrito.
And on the pedestal these words appear:
E sul piedistallo compaiono queste parole:
“My name is Ozymandias, king of kings:
<< Il mio nome è Ozymandias, re dei re:
Look on my works, ye Mighty, and despair!”
osservate le mie opere, voi potenti, e disperate!”
Nothing beside remains. Round the decay
Nient’altro rimane. Intorno al decadimento
Of that colossal wreck, boundless and bare,
di quel colossale relitto, sconfinato e nudo,
The lone and level sands stretch far away. »
le sabbie solitarie e pianeggianti si estendono molto lontano. »

Testo solo in inglese senza traduzione della poesia “Ozymandias”:

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter’d visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp’d on these lifeless things,
The hand that mock’d them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
“My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!”
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »


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