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Gneo Nevio è considerato il più antico poeta latino, assieme a Livio Andronico. Oltre a essere l’autore di tragedie e commedie fu l’inventore della praetexta, tragedia con ambientazione romana, e fu inoltre l’iniziatore dell’epica storica latina, con il Bellum Poenicum.

L’anno di nascita non è certo ma secondo gli studiosi doveva essere nato prima del 270 a.C. poiché partecipò come combattente alla prima guerra punica (264-241 a.C.). Probabilmente partecipò anche alla seconda guerra punica, svoltasi negli anni 219-202 a.C., anche se era troppo anziano per parteciparvi direttamente, poiché morì o nel 204 o nel 201 a.C.

Secondo alcune fonti molto antiche iniziò a mettere in scena le sue opere attorno al 235 a.C., più o meno nello stesso periodo di Andronico. La caratteristica principale di Nevio era il suo coraggio nel manifestare le sue idee rischiando di scontrarsi con uomini politici di un certo livello, senza avere protettori potenti come ebbe Livio. Infatti Nevio, attorno all’anno 206 a.C., probabilmente in una commedia, attaccò la famiglia dei Metelli con un verso apparentemente innocuo:

“Fato Metelli Romae fiunt consulent.”
che tradotto in italiano vorrebbe dire “Per volere del destino, i Metelli sono fatti consoli a Roma.”

Però a causa del termine “fatum” (che può significare “fato” ma anche “disgrazia”) e della forma “Romae” (che può essere dativo o genitivo), la frase ha anche questo significato:

“Per la rovina di Roma i Metelli sono fatti consoli.”

Ciò ha comportato uno scontro tra Nevio e i Metelli, così che questi ultimi risposero al poeta con un verso:

“Malum dabunt Metelli Naevio poetae.”
che in italiano si potrebbe tradurre come “I Metelli la faranno pagare al poeta Nevio.”

Infatti in quel periodo Nevio finì in prigione, dato che un Metello fù console, ma successivamente Nevio venne liberato dai tribuni della plebe. Di tutto il lavoro di Nevio si conservano 6 titoli, di cui due uguali a quelli di Livio (Danae, Equos Troianus).

La sua tragedia più famosa è il Lycurgus, del quale sono rimasti 24 frammenti. Narra della punizione orribile inflitta dal dio Dionisio al re di Tracia Licurgo, che aveva scacciato il dio dalla sua terra. Dionisio si vendica incendiando la reggia di Licurgo e facendolo morire. Invece per quanto riguarda l’invenzione di Nevio, ovvero la praetexta, abbiamo un’opera intitolata Romulus, che narra delle origini di Roma, e si potrebbe aggiungere anche un altro titolo, Lupus, che inteso al femminile si ricollegherebbe alla lupa che ha allevato i due fratelli Romolo e Remo. Un’altra praetexta di Nevio è intitolata Clastidium, dove si esalta la vittoria dei Romani contro i Galli presso la città di Casteggio, avvenuta nel 222 a.C.