creative stone sculptures hirotoshi ito
Nell’immagine, un’opera di Hirotoshi Ito

Arte? Artigianato? Cosa separa l’una dall’altro? Spesso le due cose si confondono al punto che è difficile classificare con certezza alcuni operatori dei due universi. Hirotoshi Ito, Giapponese laureato alla Tokyo National Fine Arts University nel 1982 forse unisce le due cose. Artigiano da generazioni, lavoratore di metalli e scalpellino in pietra, nelle sue sculture unisce la tradizione familiare alla geniale idea artistica applicata alla materia che alla fine ha preferito: la pietra. Semplici bistrattate pietre di fiume che raccoglie e rende vitali attraverso una maestria nel lavorare questo materiale acquisita con il tempo. Nascono così le sue pietre “morbide” scolpite in modo da rendere in un materiale così duro la sensazione della malleabilità.
Le selci si animano aprendosi come cerniere di piccole borse e mostrano contenuti di vario genere, pezzi di ferro, occhi, denti, sorrisi. Il risultato è gradevole, ironico, umoristico. La sensazione di molti è però che manchi qualcosa, che sia forse una creazione fine a se stessa, senza uno scopo spirituale, forse si avverte l’assenza di una comunicazione di concetto che riduce l’opera creata a semplice oggetto, non portatore di un significato più profondo, quello che l’arte reclama in tutto ciò che pervade, che sia più artigianato che arte. Effettivamente anche io ho questa sensazione guardando le sue pietre sorridenti o gli oggetti che quasi fuoriescono dalle aperture, ma chi siamo noi per giudicare? Forse più interessanti sono altre opere dello stesso autore in cui le selci scelte con cura dall’artista, attraverso il suo operato, rivelano quello che già si intravede nelle loro forme, ritoccate con pochi colpi di scalpello esplodono e mettono in evidenza il contrasto che appunto Hirotoshi Ito intende analizzare: la durezza e freddezza della pietra trasformata in morbidezza e calore.