Appunti

Nei successivi appunti verrà trattato, in maniera riassuntiva, l’argomento dei “contratti per differenza”; per informazioni verificate e maggiormente dettagliate consigliamo di fare riferimento alle informazioni riportate nel sito della borsa italiana e al sito dell’ESMA.

Definizione

I contratti per differenza, chiamati in inglese “contract for difference”, sono degli strumenti finanziari dei quali il valore monetario scaturisce tramite quello riferibile da altri tipi di strumenti.

Storicamente, i contratti per differenza vedono la loro origine nel 1990, dal mercato inglese.

Le caratteristiche dei contratti per differenza

I contratti per differenza permettono di organizzare uno scambio monetario utilizzando le modifiche del valore delle attività sottostanti, ovvero quell’insieme di attività dalle quali dipenderebbe di conseguenza il valore del derivato stesso (un esempio di strumento sottostante possono essere la valuta oppure le stock options; queste ultime sono una serie di opzioni “call” che consentono, per le aziende quotate, l’acquisto di azioni ad un prezzo fissato.

Ad un incremento del valore dell’attività sottostante corrisponderà un relativo incremento di valore per gli investitori acquirenti, che pertanto otterranno un guadagno; viceversa all’aumentare del valore dell’attività sottostante corrisponderà una perdita per la parte che effettua la vendita: per fare un esempio potremmo dire che da una posizione “long” di aumento del valore gli acquirenti trarranno un surplus, così come da una posizione “short”, che determini un abbassamento del valore di prezzo relativo alle attività sottostanti, corrisponderà anche questa volta un incremento del valore, sempre per l’acquirente.

Una differenza importante rispetto ai futures è che i contratti per differenza, usuamente, sono privi di una scadenza vera e propria, essendo invece agganciati allo strumento sottostante, inoltre è più facile trovare contratti per differenza che siano più ridotti rispetto alla mole dei futures, rendendone più semplice l’ingresso nel mercato anche per operatori che non raggiungano grandi dimensioni.

Il “market maker” nei contratti per differenza

I contratti per differenza detengno un margine (il “market maker”) che sono tenuti a seguire, e che può essere comunemente o un “margine iniziale” o un “margine variabile”: mentre il primo è usualmente compreso fra il 0.5% e il 30%, il secondo rimane legato in maniera fissa rispetto al prezzo ancorato dal mercato.

Schema breve sul rischio di mercato, di liquidità e di controparte

Prima di investire in contratti per differenza si consiglia sempre uno studio approfondito, non solo a livello tecnico finanziario ma anche a livello normativo: è necessario conoscere quali siano le norme da rispettare per operare in questa tipologia di mercato e rispettarle accuratamente; spesso può essere d’aiuto (meglio dopo aver già iniziato una formazione personale in ambito finanziario) la consulenza di un consulente finanziario autorizzato nella sua professione dallo stato secondo i termini di legge, che possa guidare verso una corretta strategia di investimento e possa fornire un chiarimento riguardo ai dubbi che si possono avere prima di un investimento. Rimane sempre importante ricordare che l’investimento finanziario è comunque soggetto a rischi rilevanti che potrebbero erodere fortemente il capitale investito, e questo vale anche, se non specialmente, per quanto riguarda i contratti per differenza: nonstante vi sia molta pubblicità relativa a questa tipologia di contratti è possibile che non siano sempre trattati con la cura dovuta i rischi connessi, e prima di operare in questo ambito pertanto si consiglia di richiedere la giusta documentazione sui rischi legati all’investimento in questo ambito, che possono essere piuttosto alti.

Ribadendo quindi la necessità di una formazione corretta e la possibilità di ricorrere alla consulenza di un consulente finanziario per approfondire meglio l’argomento ed essere sempre informati sui rischi di investimento, generalmente potremmo evidenziare, oltre le altre tipologie di rischio non citate in questo articolo, in particolare:

  • Il rischio di mercato: si tratta di un rischio preponderante, a cui spesso si cerca di rimediare diversificando e attuando meccanismi di stop loss o di limitazione dell’esposizione.
  • Il rischio di controparte: una delle parti potrebbe non assolvere i propri doveri contrattuali portando l’investitore a una perdita.
  • Il rischio di liquidità: potrebbero essere necessari in alcuni casi depositi aggiuntivi con preavvisi piuttosto ridotti e l’investitore potrebbe trovarsi nella condizione di dover forzatamente chiudere una posizione per mancanza di liquidità.

Questi riportati sono solo alcuni dei possibili rischi relativi ai contratti per differenza, per i quali il consiglio è quello di rivolgersi sempre a professionisti certificati e alle istituzioni italiane legate all’orientamento finanziario per comprendere meglio la complessità dei rischi relativi a questa tipologia di investimenti: è necessario fare sempre riferimento a canali certificati dallo stato.

Approfondimenti consigliati

Uno degli strumenti impiegati nei contratti per differenza è l’indice di movimento direzionale medio (Adx), riassunto in questa pagina.


Quanto riportato in questo articolo non rappresenta il parere di un professionista del settore e rimane fruibile solo come breve panoramica, in qualità di schema riassuntivo dalla rapida visione: consigliamo di fare riferimento per informazioni certificate solo ai canali ufficiali statali, ed eventualmente procedere solo con la massima cautela; gli investimenti finanziari rientranti nell’ambito del trading, possono comportare perdite rilevanti di capitale, e sono generalmente sconsigliati, in quanto investimenti ad alto rischio.