Economia finanza e1572598764241

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La vendita di beni a fecondità ripetuta consiste in un meccanismo di tipo algebrico e contabile per mezzo del quale il costo storico e contabile per mezzo del quale il costo storico di un bene a fecondità ripetuta è ripartito lungo l’arco temporale pluriennale di atteso utilizzo del bene stesso nelprocesso produttivo aziendale.

Abbiamo:

  • utilità totale del bene (costo storico)
  • utilità già consumata (costo di ammortamento)
  • utilità ancora da consumare (il valore contabile residuo)

Quando il bene viene immesso nel processo produttivo all’origine (al momento dell’acquisto) il bene ha un utilità totale, un’utilità che il bene è in grado di dare al processo produttivo. Dal punto di vista monetario possiamo misurare l’utilità di un bene dal suo costo storico.
L’utilità del bene si consuma un po’ per volta, dunque a ogni impiego del bene nel processo produttivo una sua parte di utilità sparisce, si consuma.
Dal punto di vista quantitativo monetario tutto ciò, ossia la parte di utilità consumata dal processo produttivo, viene rappresentato dal processo di ammortamento.
Con il processo di ammortamento quindi riusciamo a tradurre il procedimento in linguaggio contabile, con scritture in libro mastro e libro giornale.

Il piano di ammmortamento di un singolo bene durevole fa seguito a 3 variabili:

1) Il costo storico del bene = rappresenta, in senso generale, il valore da ripartire.

2) Periodo di attesa/ vita utile del bene = periodo di tempo nell’arco del quale il bene si prevede possa essere utilizzato.

3) Criterio di ripartizione

Il piano di ammortamento di un singolo bene durevole è determinato nel momento di entrata in funzione del bene all’interno del processo produttivo, quindi il momento a partire dal quale quel bene entra in funzione.
Una precisazione: ci sono dei beni, che sono la maggioranza, per i quali l’entrata in funzione coincide con la loro messa in moto nel processo produttivo, come ad esempio un’autovettura.
Vi sono però anche beni la cui entrata in funzione non coincide con il loro primo funzionamento, ad esempio l’impianto di antifurto. Al momento dell’entrata del bene del processo produttivo possiamo definirne il costo storico, cioè il prezzo originario di acquisto aumentato dei costi accessori capitalizzati.

Puoi vedere un esercizio in proposito con le relative scritture a questo indirizzo.