Città e nuvole tramonto medioevo ridotto

All’interno del codice atlantico (Codex Atlanticus) di Leonardo Da Vinci (scritto fra il 1478-1518 e conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano) è presente una vasta quantità di materiali scritti e disegni realizzati da Leonardo stesso. Dentro al codice atlantico, chiamato così per via della carta tramite cui è realizzato (la stessa usata al tempo per gli atlanti geografici), sono presenti argomenti di vario genere, che spaziano dalla meccanica all’anatomia, dall’astronomia alla botanica, dalla chimica alla geografia, dalla matematica all’architettura, sino ad arrivare persino al volo degli uccelli. In tutto si parla di 1750 disegni, di cui forse uno è andato col tempo perduto; altri sono invece stati staccati e sono conservati in altre località.

Puoi leggere il Codex Atlanticus di Leonardo Da Vinci cliccando qui: si tratta di una versione digitale caricata online con la possibilità di ingrandimento di ciascuna delle pagine componenti il codice.

Leonardo da Vinci e la camera oscura

Così come altri prima di lui, fra cui l’astronomo Guglielmo di Saint-Cloud e il fisico Gemma Rainer Friso, Leonardo da Vinci aveva una grande familiarità con la camera oscura e all’interno del Codice Atlantico descriverà come realizzare una camera oscura, sembra con l’intento di utilizzare la camera oscura come supporto al disegno di edifici e paesaggi: la camera oscura infatti, giustamente indicata come antica antenata della moderna macchina fotografica, per mezzo del foro applicato sulla parete, sopra cui veniva inserita una lente regolabile, proiettava sulla parete opposta al foro un’immagine del tutto fedele alla realtà, fatta vedere dalla luce proveniente dal foro.

Questa “proiezione di realtà” permetteva di riprodurre il paesaggio esterno con precisione, copiandolo sulla carta appesa a cui andava di conseguenza applicato il disegno.

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Similitudine, all’interno del Codex Atrlanticus, riguardante la camera oscura e l’occhio umano.

Le ipotesi di leonardo sviluppate sulla camera oscura

Tramite la camera oscura Leonardo dimostrò come la realtà delle immagini fosse di tipo puntiforme; arrivò persino a ipotizzare che mediante l’occhio avvenisse un procedimento analogo a quello realizzato nella camera oscura, tale per cui le immagini arrivassero proiettate al contrario e ipotizzando la loro inversione mediante qualche procediemento sempre all’interno dell’occhio umano.


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